Ultimo giorno dell'anno. Tra le feste, il sonno e gli stravizi, andare in escursione è proprio una faticaccia, ma ci tengo a concluderlo così, con l'unica cosa bella che per me l'ha contraddistinto. Il 2009 è stato proprio un anno di merda, se non avessi avuto le mie montagne stavo in depressione. Quelle di sicuro non le butta giù nessuno. Addio anno del maledetto terremoto. Ti porti dietro tante cose.
Ultimamente il tempo è strano, pazzo, la temperatura scala da meno quindici a più venti in poche ore. Oggi poi si avverte in modo particolare che ci si trova in un momento di scontro di pressioni. Il cielo è molto carico, può reggere per l'arco della mattinata, ma per il resto del giorno non promette nulla di buono.
Ristretta di molto la scelta dei sentieri fattibili, decidiamo di percorrere un tratto della valle del fiume Aterno, partendo da Campana (567 m), un piccolo paese del comune di Fagnano Alto. Ho sempre amato tantissimo il rumore dell'acqua che scorre.
Ti avvolge di energia e ti carica. Il sentiero fatto è una lunga carrareccia che parte a sinistra del passaggio a livello del paesino. In sé per sé è un po' monotono, ma tuttavia si riqualifica con i mulini e le deviazioni esplorative. Il primo mulino appartiene al circondario di Fagnano. Ristrutturato ma disabitato. Non so se appartiene a qualcuno o è del comune. Di sicuro è privato, invece, quello che si incontra successivamente nei pressi di Fontecchio.
Ristretta di molto la scelta dei sentieri fattibili, decidiamo di percorrere un tratto della valle del fiume Aterno, partendo da Campana (567 m), un piccolo paese del comune di Fagnano Alto. Ho sempre amato tantissimo il rumore dell'acqua che scorre.
Ti avvolge di energia e ti carica. Il sentiero fatto è una lunga carrareccia che parte a sinistra del passaggio a livello del paesino. In sé per sé è un po' monotono, ma tuttavia si riqualifica con i mulini e le deviazioni esplorative. Il primo mulino appartiene al circondario di Fagnano. Ristrutturato ma disabitato. Non so se appartiene a qualcuno o è del comune. Di sicuro è privato, invece, quello che si incontra successivamente nei pressi di Fontecchio.
E' un posto molto molto bello, curato, elevato sul fiume a scopo della sua originaria funzione.
Che fosse proprietà privata ce ne siamo accorte dopo sia perchè la segnalazione del divieto d'accesso era posto alla fine del percorso, e sia perchè non c'erano recinzioni a delineare l'inaccessibile. A fare la guardia non c'erano cani, ma asini. Il primo c'è venuto incontro quasi festoso, felice di vedere la forma umana, se poteva avrebbe scodinzolato. Gli altri due, invece, ragliavano ferocemente, erano evidenti asini da guardia.
Poco più avanti del mulino deviamo in direzione di una chiesa sconsacrata: Santa Maria della Vittoria, ormai un rudere sventrato, sorge sui resti di un antico tempio romano dedicato a Giove. Già altre volte sono stata lì, e ogni volta ho avuto sempre una brutta sensazione, mi inquieta. Riprendiamo il sentiero che costeggia il fiume Aterno in direzione di Tione. Il tempo che ci vuole da Campana a Tione – senza soste – è di due ore e mezza circa. Tornate al punto di partenza visitiamo anche il piccolo paesino di Campana.
Con nessuna attività commerciale e qualche comignolo acceso, vantava di molta tranquillità.
Che pace lì, non c'era nessuno in giro per quelle strade. Solo noi ed una gatta maculata che ci seguiva in cerca di carezze. (Tutti i gatti a tre colori sono femmine).
Che fosse proprietà privata ce ne siamo accorte dopo sia perchè la segnalazione del divieto d'accesso era posto alla fine del percorso, e sia perchè non c'erano recinzioni a delineare l'inaccessibile. A fare la guardia non c'erano cani, ma asini. Il primo c'è venuto incontro quasi festoso, felice di vedere la forma umana, se poteva avrebbe scodinzolato. Gli altri due, invece, ragliavano ferocemente, erano evidenti asini da guardia.
Poco più avanti del mulino deviamo in direzione di una chiesa sconsacrata: Santa Maria della Vittoria, ormai un rudere sventrato, sorge sui resti di un antico tempio romano dedicato a Giove. Già altre volte sono stata lì, e ogni volta ho avuto sempre una brutta sensazione, mi inquieta. Riprendiamo il sentiero che costeggia il fiume Aterno in direzione di Tione. Il tempo che ci vuole da Campana a Tione – senza soste – è di due ore e mezza circa. Tornate al punto di partenza visitiamo anche il piccolo paesino di Campana.
Con nessuna attività commerciale e qualche comignolo acceso, vantava di molta tranquillità.
Che pace lì, non c'era nessuno in giro per quelle strade. Solo noi ed una gatta maculata che ci seguiva in cerca di carezze. (Tutti i gatti a tre colori sono femmine).
Ripresa l'auto facciamo giusto altre due soste. Andiamo a Stiffe, a vedere le sue bellissime cascate. Quanto amo quel posto! Quantaenergia dallo scroscio di quelle acque! Ogni volta che vado lì ne esco sempre rinfrancata, rivitalizzata, felice.
L'ultima tappa è al Lago Sinizzo (740 m). Ho sempre avuto la curiosità di vedere le sue attuali condizioni: a seguito del terremoto la terra lì si era squarciata nel vero senso della parola, correndo tutta la linea della sua rottura (basta fare un giro sul web per vedere com'era). E' stato un sollievo per me vedere quel posto in procinto di tornare al suo equilibrio.
Le crepe si stanno suturando mano mano con le pioggie che rimpastano la terra e la ridepositano. Bé... ora te ne puoi anche andare 2009.
L'ultima tappa è al Lago Sinizzo (740 m). Ho sempre avuto la curiosità di vedere le sue attuali condizioni: a seguito del terremoto la terra lì si era squarciata nel vero senso della parola, correndo tutta la linea della sua rottura (basta fare un giro sul web per vedere com'era). E' stato un sollievo per me vedere quel posto in procinto di tornare al suo equilibrio.
Le crepe si stanno suturando mano mano con le pioggie che rimpastano la terra e la ridepositano. Bé... ora te ne puoi anche andare 2009.