domenica 1 novembre 2020
Anello della Serra Sparvera per il Malpasso
I caldi colori d’autunno tingevano la Valle Jovana, custode di antiche masserie dalle memorie lontane, dove il tempo pareva scorrere piùlentamente o addirittura fermarsi. Il calore tiepido del sole scaldava la terra
dorata dei pendii sommitali, tra prati rasi di velluto distesi sullaSerra
Sparvera. Il cielo limpido amplificava la sua bellezza riflettendosi nel Lago
di Scanno, scendevamo con gli occhi rivolti a quel pezzo dicielo in terra,
così raccolto e unico come una gemma tra montagne preziose. Un lungo sentiero
scendeva il Malpasso fino al fondovalle,tra il pascolo delle greggi protette
dai cani pastore e l’inondarsi di ombre generate da luce rasa. Giungeva la sera
che lasciava attutire irumori, stingendo i colori con spettri d’azzurro.
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lunedì 26 ottobre 2020
Anello di Schiena di Cavallo e Monte Lampazzo da Pescasseroli
Salivamo il Vallone Schiena Cavallo immersi nella bellezza
suggestiva del bosco d’autunno, dove la temperatura del colore lasciava vibrare
glispettri cromatici del rosso, e le profondità si avvolgevano di quel tepore
introspettivo di una natura pronta al raccoglimento dell’anima primadel riposo
invernale. Era il momento giusto per ammirare quella tonalità così
coinvolgente, e percepire quel sentimento così soggettivo euniversale. Usciti dal bosco i pendii si vestivano
soltanto di erba rasa, si spogliavano di ogni cosa e lasciavano libero il punto
di vista sulle altremontagne, colorate anch’esse, bellissime su tutte le
visuali, anche molto lontane. Il filo di cresta di Schiena di Cavallo rendeva l’idea
delsuo nome, seguivamo la sua dorsale sopra il fitto dei boschi, sul suo
crinale acuminato e immerso in una natura solitaria e incontaminata,dove vecchi
sentieri ne seguivano a tratti il filo prima di immettersi dalla Sella di
Lampazzo al Vallone Cavuto. Da lì di nuovo la bellezza deicolori caldi dell’autunno,
impreziositi dal verde intenso dei muschi, tra i faggi secolari di un bosco
vetusto custode di memorie lontane, emagnifici aceri dalle foglie di giallo
intenso, il rosa dei primi ciclamini autunnali, e la bellezza della
consapevolezza di quanta grandiosameraviglia vi sia in natura così
disponibile a farsi guardare.
domenica 25 ottobre 2020
Castello Mancino di Pescasseroli e Monte Forcella
Secondo la Schedatura analitica delle opere fortificate
abruzzesi a cura di Giuseppe Chiarizia in “Abruzzo dei Castelli”, il CastelloMancino risultava essere un rudere di proprietà incerta con primo impianto
risalente al XI secolo e il cui aspetto, prevalentemente dovutoalle
trasformazioni, attribuito al XVI secolo. Probabili leggende facevano risalire
la sua fondazione per opera delle popolazioni peligne,distaccatesi dal ceppo
originario con una Primavera Sacra. Quei vecchi ruderi, così presenti e sovrastanti
i Colli dell’Oro, si avvalevano dellavisuale dominante non soltanto sulle
valli attraversate dal Fiume Sangro, ma anche a controllo dei passaggi tra le altre
montagneintorno, culmini di bellezza. Sotto di noi l’abitato di Pescasseroli
mostrava i suoi tetti raccolti, stretti come una visione intima, mentreuna pioggia
leggera ci accompagnava lungo il nostro cammino. In prossimità di Monte
Forcella una piccola nicchia ricavata nella rocciacustodiva una sconosciuta area
sacra con all’interno una Madonnina bianca omaggiata dalle candele e da alcuni ex voto dei fedeli. La naturastessa dei
boschi era essa stessa un’area divina entro cui inoltrarsi, perdersi e
ritrovarsi, tra le vibrazioni del rosso d’autunno, che con ilsuo spettro visibile
scaldava di suggestione la luce filtrata tra i rami.
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domenica 9 agosto 2020
La Forra di Riancoli a Collalto Sabino
La Forra di Riancoli giaceva nascosta tra i boschi
rigogliosi di Collalto Sabino, persa nel cuore della bellezza selvaggia del Parco
Regionale delMonte Navegna e Cervia. Lo scarso scorrimento d’acqua, in molti
punti anche assente, scopriva i ciottoli levigati del letto del fiume, ricoperti
disottilissima polvere di sabbia. I primi salti, i tuffi e i toboga scandivano
il divertimento del nostro gruppo di amici, era tanto che nontrascorrevamo una
giornata così bella. Quel verde così intenso dell’acqua si amplificava del
riflesso della vegetazione, attraversavamoa nuoto le vasche alternandole ad
altre completamente asciutte dove mi piaceva osservare la memoria dell’acqua segnata
dalla linea ditracimazione, quelle piscine naturali vuote erano come una cassa
di risonanza visiva.
mercoledì 29 luglio 2020
Tramonto dalla Serra di Fiamignano
Dal Valico di Sant’Angelo salivamo sulla Serra di Fiamignano alla ricerca dei colori della sera. Sul filo di cresta attendevamo quelpassaggio dal giorno alla notte, quasi a voler indagare la trasformazione cromatica del tramonto. La quiete era tangibile nellesfumature eteree che dell’indaco flettevano al violetto, e il sole, consapevole del suo momento, conteneva i suoi raggi in manierasobria. Il Lago del Salto viveva di quel riflesso lasciando percepire ancor più distesa la sua superficie, cessava il vento, iniziava il freddo,mentre mano a mano sotto di noi le piccole luci dei paesi si accendevano raccolte quasi a voler far concorrenza alla delicatezzadelle stelle.
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lunedì 20 luglio 2020
In bici alla scoperta dei borghi solitari di Rocca Santa Maria nel cuore dei Monti della Laga
Giravamo in bici alla scoperta dei borghi di Rocca Santa
Maria, tra piccoli paesi con pochissimi abitanti, alcuni completamente
disabitati,altri come Martese addirittura diruti. Le distanze lineari si
dipanavano in chilometri di asfalto avvolte da una natura rigogliosa e disposta
ariprendersi finalmente la sua strada, quei luoghi avevano vissuto un forte
spopolamento, e quell’abbandono di certo non favoriva la tuteladegli asfalti. Il
fascino della Laga era anche in questa sua natura rigorosa e selvaggia. I paesi
si arroccavano sui colli e lasciavano aicimiteri i punti più panoramici, con
le loro piccole chiese raccolte, sacre e preziose come scrigni, da lì si godeva
la vista più bella, come a volerlasciare ai propri defunti l’ultima
collocazione più vicina al cielo e alla bellezza.
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