domenica 20 giugno 2021

Grotta della Lupa

Tra la grotta e la miniera correva il pensiero di un passato lontano, sofferto e vissuto, dove la memoria si vestiva della corrosione dellaruggine, il legno si sfaldava ed ogni cosa dava l’idea del duro lavoro dei minatori. Venivamo accompagnati in un luogo che dall’anonimato dellegallerie improvvisamente si particolareggiava divenendo di grande bellezza, tra meandri concrezionati animati dalle nostre luci, inequilibrio tra passaggi sospesi e morfologie complesse. La delicatezza dell’ambiente lo rendeva un luogo da preservare.

giovedì 10 giugno 2021

Isola d'Ischia

Raggiungevamo Ischia accompagnati dal volo dei gabbiani che scortavano le imbarcazioni sfruttando le scie nel vento. La più grandedelle isole Flegree ci accoglieva con le sue acque termali, la sua bellezza, la sua calma dovuta ad una insolita poca affluenza. La piccola baia diSorgeto si schiudeva a mezzaluna tra rocciose pareti verticali, la sua acqua limpida si caratterizzava delle sorgenti calde che scaturivanodirettamente nel mare, dando ai bagnanti il benessere del caldo e del freddo percepiti assieme; un bivacco ricavato tra le rocce dava dimoraad un isolano che cucinava sfruttando il calore di una polla sorgiva, usanza tramandata tra gli abitanti da tempi lontani che rendeva ancorpiù particolare la percezione del posto. Percorrevamo i vicoli colorati di Sant’Angelo, impreziositi di maioliche e fioriture di capperi, l’anticovillaggio di pescatori si rinnovava al turismo mentre il porticciolo manteneva inalterata la sua funzione nella quiete delle acque. IGiardini la Mortella raccontavano una storia d’amore e di meraviglia, miriadi di fiori si lasciavano indagare lungo un percorso che mano amano diveniva anche interiore, tra note musicali, gorgoglii d’acqua e canti di uccelli. Ibant obscuri sub sola nocte per umbram i versidell’Eneide di Virgilio rammentavano allo spettatore di cogliere quel percorso, di sprofondare in sé stessi come fanno le radici nel buio, e diascoltarsi. Ne rimanevo incantata. Portavo con me il ricordo delle bianche mura della Madonna del Soccorso, della maestosità delCastello Aragonese, ma soprattutto un sentimento di quiete dinanzi alla vastità del mare.

mercoledì 2 giugno 2021

Il borgo di Laturo

La bellezza di Laturo era nella sua collocazione isolata immersa in una natura rigogliosa e selvaggia, non vi erano strade carrabili ma soltantosentieri volti a raggiungerlo. Il piccolo abitato si schiudeva ai nostri occhi come un fiore prezioso nel mese di giugno, ne scoprivamo apiccoli passi i vicoli e le vecchie case, ruderi di antiche arenarie lavorate in passato dalla mano dell’uomo. Gli ultimi abitanti l’abbandonaronoalla fine degli anni 70, da allora un grande silenzio fino al 2012, anno in cui prendeva vita l’associazione Amici di Laturo per la suasalvaguardia. Il verde rigoglioso della vegetazione dominava su tutti i punti di vista, tra edere, clematidi e ortiche accostate ai muri, sipercepiva la memoria del passato, di quella vita sacrificata ed essenziale, autentica nella sua natura. La parte alta del paese mostravauna piccola chiesa ristrutturata, accoglieva il rispetto dei viandanti ed ammirava lontano la bellezza delle montagne.