martedì 30 luglio 2019
L'antica cattedrale di San Massimo di Forcona a Civita di Bagno
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domenica 28 luglio 2019
Grotta Nera di Palombaro della Montagna d'Ugni
Il candore immacolato di Grotta Nera s’irraggiava nel buio grazie
al riflesso delle nostre luci. Magnifiche stalattiti globose di latte di monte
scendevano dalla volta in
maniera massiccia e ricurva, dando luogo ad un ambiente surreale posto sul filo
dei sogni. La caratteristica di quelle
concrezioni era nella loro composizione
morbida, mista di calcite e batteri: la natura organica e quella inorganica si
tessevano insieme da
millenni a creazione di quelle forme spettacolari, che tra
evaporazioni e correnti d’aria seguivano un andamento vermiforme casuale
straordinario alla vista. L’ambiente, delicatissimo e vulnerabile, è opportunamente
chiuso da una grata che ne impedisce l'accesso al fine
della sua salvaguardia e tutela.
Le fotografie di uPIX - uNDER PIXel sono state
realizzate durante
un’uscita fotografica autorizzata e dedicata.
un’uscita fotografica autorizzata e dedicata.
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giovedì 25 luglio 2019
Il Ramo del Morto di Grotta a Male
Una notte stellata ci introduceva nel buio di Grotta a Male,
dove la curiosità ci muoveva a percorrere il Ramo del Morto, cunicolo poco
frequentato che dalla base della “Chiocciola” conduceva all’androne d’ingresso.
Tra salette e strettoie i passaggi seguivano le indicazioni di
un vecchio filo
di Arianna che nonostante gli anni era ancora in grado di guidarci verso l’uscita.
Il Ramo del Morto prendeva il nome dal
ritrovamento di uno scheletro nei suoi
meandri, prelevato e studiato dagli archeologi negli anni Novanta, e di cui
ormai, in quella penombra,
lasciava riecheggiare soltanto il suo nome.
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domenica 21 luglio 2019
Anello di Campolungo da Pereto nel cuore dei Monti Carseolani
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domenica 14 luglio 2019
Cronache di una notte noir
Entravamo sulla soglia dell’imbrunire, a esorcizzare i
misteri del Tempo, guidati con estrema dolcezza al cospetto di paure
universali, presi per mano di fronte all’ignoto lungo semplici percorsi
essenziali, dove tutto ciò che veniva demonizzato per consuetudine era
semplicemente tenuto fuori. Ed era così che la notte si apriva alla
dolcezza
della luna, che tra lumi e lucciole sussurrava il Sublime. L’altrove era lì e potevamo vederlo col
rispetto e la coscienza dell’ordine naturale delle cose. C’erano tante storie
da raccontare, tante memorie di vite, cercate, nascoste o dimenticate, sostate
eternamente nell’Oblio dove tutto inevitabilmente giace.
Grazie Andrea De Petris, sei riuscito a scardinare con estrema
purezza e semplicità uno dei tabù universali più ricorrenti e demonizzati.
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