domenica 31 dicembre 2023

A Fonteavignone Le Pietre Raccontano

A Fontavignone le pietre ci raccontavano la memoria del passato, da Pietra Pezzuta, al Pugno, all’Acquario e alla Seggetta ogni rocciasi vestiva di suggestione. Conoscevamo i luoghi che un tempo erano stati il riparo dei soldati in fuga dai tedeschi, durante Seconda GuerraMondiale. Un americano, un inglese, un cecoslovacco ed un tenente medico sudafricano avevano trovato rifugio nel fitto della vegetazione,nascosti in grotte e ripari naturali, ricoveri di fortuna che grazie alla protezione e l’aiuto dei Fontanari gli avevano garantito la salvezza.Antiche strade e mulattiere si snodavano nel bosco, spesso accostate a muraglie di eccellente fattura, che nonostante lo scorrere deltempo mantenevano ancora le conformazioni. L’ultimo giorno dell’anno ci accoglieva nella bellezza luminosa della natura, dal puntopanoramico del Miratore un letto di nuvole inondava la Valle dell’Aterno, lasciando ai nostri occhi il dono della contemplazione.

sabato 9 dicembre 2023

Il Bosco del Tre Frati nella Riserva Regionale Guardiaregia Campochiaro

Il rumore dell’acqua della Cascata di San Nicola riecheggiava da parte a parte lungo la Forra del Quirino, ne percepivamo la presenzaonnipresente, affacciandoci dall’abitato di Guardiaregia. Un sentiero naturalistico rimarcava in sicurezza antiche strade e mulattiere,lo seguivamo immergendoci nella quiete di quei luoghi solitari. Eravamo nell’Oasi WWF Riserva Regionale Guardiaregia Campochiaro,sulle montagne del Matese Molisano, immersi ancora in una visione di autunno. Antiche leggende animavano l’immaginazione dei boschi,storie di briganti, ingiustizie, punizioni e strategie, facevano eco al silenzio introspettivo dei nostri pensieri. I Tre Frati svettavanomagnifici nel bosco a ridosso di una delle strade per Benevento, chissà quanti racconti di streghe leggendarie si erano perduti qui, sottoquesti faggi, nelle notti dei tempi passati.

domenica 3 dicembre 2023

Casa Balla

A Roma, al quarto piano di via Oslavia 39b, la casa di Giacomo Balla ci apriva le sue porte lasciandosi indagare. Si percepiva ancora l’umoredell’artista nel suo spazio, dai muri al soffitto al pavimento ogni cosa parlava di lui e della sua visione artistica, splendore geometricofuturista di una mente continuamente contemporanea. Osservavo tutti i dettagli e ammiravo la bellezza di chi come lui aveva fatto dellapropria vita un’opera d’arte, senza mezze misure o compromessi, in una visione totalizzante di chi davvero era centrato nella propriaessenza, un maestro. Ogni cosa seguiva una logica astrattiva e funzionale, ne adoravo le forme scandite dai colori, i ritmi visivi
armonici, ripetuti quasi in maniera musicale, proporzionati allo spazio, equilibrati nella bellezza.

Roma bellissima la domenica mattina presto

Roma bellissima la domenica mattina presto, le strade vuote in via della Pietra, la colazione al Caffè storico di Piazza Sant’Eustachio.I monumenti di pietra bianca riflettevano le vibrazioni violacee delle prime ore di luce, il silenzio completava la bellezza di quei luoghi,affollatissimi la notte precedente, ma che ora erano soltanto nostri.

domenica 19 novembre 2023

Lago della Duchessa, Valle di Fua, Valle della Cesa

Risalivamo la Valle di Fua seguendo il percorso per il Lago della Duchessa indagando le sue ripide pareti verticali, poco visibili a causadella vegetazione. Diverse testimonianze davano nota della presenza di un antico cenobio posto a strapiombo, difficilmente raggiungibilea causa dei sentieri perduti. Ma la bellezza rimaneva lì, in occasione di un altro appuntamento. Il bosco ammantato dei colori d’autunnoesibiva la sua bellezza accompagnata dalla pace e il silenzio di un ambiente integro e protetto. La parte sommitale prendeva nome di Valle del Cieco, dove poco distante, alle Caparnie, un nucleo sporadico di cinque rifugi in muratura fungeva ancora da riparo stagionaleper i pastori di Santa Anatolia. Entravamo nel primo, quello dedicato a Gigi Panei, dove il camino ancora acceso riferiva la recente presenzadi qualcuno che vi aveva trascorso la notte. Oltre il pianoro e gli stazzi un comodo sentiero si snodava tra vallette e poggi erbosi finoa scoprirsi sul Lago della Duchessa. In ogni stagione ne avevo contemplato la bellezza, ora era uno specchio di cielo limpidoche rifletteva i profili delle altre montagne, la quiete degli armenti, le presenze di altre persone silenziose. Sulla riva, i primi ghiaccirammentavano la stagione e l’insolita finestra di bel tempo. Riprendevamo la via del ritorno passando per Fonte Salomone,addentrandoci nei boschi di Valle della Cesa dove una ripida strada ci conduceva al nostro punto di partenza.


sabato 18 novembre 2023

I ruderi del Monastero di Sant'Angelo sopra Scoppito

La memoria del Monastero di Sant’Angelo era tutta in un probabile stipite rinvenuto nel bosco, una pietra perfettamente squadratache differiva di molto dai sassi circostanti. Ero da tempo alla ricerca di questo antico edificio che secondo le indicazioni di Carlo Tobia,tratte da I sentieri montani della Provincia dell’Aquila n°4, erano situati nei pressi della parte sommitale dell’antica mulattiera chedalla cappellina della Madonna del Concone risaliva la montagna fino al valico tra la Serra e Monte Sant’Angelo. Dopo quattrosopralluoghi potevo riscontrare soltanto che di quest’antico cenobio non c’era più nulla. Un’ulteriore fonte ne stabiliva la quota a 1175 m,ma in tale corrispondenza vi era soltanto il bosco e declivi poco accoglienti per un edificio. Alcune coordinate trovate sul web ancorastravolgevano la localizzazione collocandolo addirittura sulla sommità di Monte Sant’Angelo: anche questa indicazione è stata fuorviantein quando sul posto non c’era nessuna corrispondenza.


venerdì 17 novembre 2023

L'Annunziata sulla Strada Statale Subequana

Ogni volta che percorrevo la SS261, la Strada Statale Subequana, la mia attenzione veniva catturata da alcuni ruderi posti-vi a ridosso,parzialmente visibili tra una vegetazione molto fitta, nel tratto tra San Demetrio Ne’ Vestini e lo svincolo per Ripa di Fagnano.Mi ripromettevo ogni volta di approfondire e andavo avanti, ma oggi finalmente potevo soffermarmi. L’unica informazione certa eranel toponimo "Annunziata" riportato sulle IGM, probabilmente era una chiesa posta lungo la strada di comunicazione come puntodi riferimento per i viandanti. Purtroppo non riuscivo a trovare ulteriori informazioni. Il piccolo edificio, pericolante e dalle voltesfondate, teneva ancora alti i suoi muri, invalicabili soprattutto a causa di un fitto groviglio intricato di rovi. La memoria si era perdutae la natura si riprendeva quelle pietre. Coordinate Annunziata:  42°16'15.81"N 13°33'54.18"E