L’ultimo giorno, prima della partenza, ci recavamo in visita
al monumento della Foiba di Basovizza, dove la crudeltà dell’uomo aveva scritto
terribili pagine di storia. Mi prendeva una tristezza infinita nel pensare a
quel luogo dove persone comuni erano state ingiustamente trucidate, ai loro angosciosi
pensieri prima di andare alla morte, e di come quell’atto ignobile venisse poi
insabbiato per ragioni politiche, e, purtroppo, anche tuttora poco riconosciuto
nella giusta memoria.
domenica 22 agosto 2021
La Foiba di Basovizza
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Vacanza speleo tra Trieste e Slovenia
La leggenda era la
poesia del popolo, chissà quanti racconti riempivano i vuoti del carso
triestino, quanti aneddoti e testimonianzepiù o meno note in un ambiente così
naturalmente caratterizzato. Vecchie grafie sulle pareti calcaree toccavano i
secoli scorsi, il tempo sifermava negli antri del buio mentre fuori era tutto passato.
Facevo tesoro di una settimana trascorsa tra amici, in tenda, completamentededicata alle grotte tra Trieste e la Slovenia. Vivere costantemente il
sottosuolo cambiava i ritmi, modificava i tempi, si andava soltanto allaricerca del necessario, ed io in tutto questo mi ci trovavo molto bene. Visitavamo
diverse grotte calandoci in parte di un vastissimo mondosotterrano, ammirando
la bellezza delle concrezioni modellate dall’acqua e dal tempo, nel silenzio
del buio che veniva attraversatosoltanto dalle nostre luci. Percorrevamo Grotta del
Paranco, Grotta Ercole, Grotta Orso, Grotta Skilan, Grotta delle Margherite,
Fessura delVento, Grotta Vilenica, LP2, ed altre di cui non ricordo il nome.
domenica 15 agosto 2021
Abisso di Trebiciano
Sul fianco di una dolina, protetto da una costruzione, si
apriva l’ingresso dell’Abisso di Trebiciano. Una lunga serie di pozzi,
attrezzatitutti con scalette di metallo, conducevano all’interno di un’enorme
caverna, il cui fondo, dapprima sabbioso, continuava a scendere finoagli
specchi d’acqua dei sifoni di ingresso e di uscita: ci trovavamo nel letto del
Timavo, il magnifico fiume sotterraneo che nasceva col nomeReka, si inabissava nelle Grotte di San
Canziano, raffiorava e sfociava nel golfo di Trieste. Ci trovavamo lì in
occasione della Timavo SystemExploration,
un programma di esplorazioni speleosubacquee organizzata dalla Società
Adriatica di Speleologia con la collaborazionedella Fédération Française
d’Études et de Sports Sous-marins (FFESMM) di Marsiglia. Da anni ripetevano i
loro appuntamentiesplorativi estendendo la partecipazione anche ad altri
gruppi speleologici, tra cui anche il mio, per la collaborazione del trasportomateriali. Rimanevo affascinata dalla lunga serie di scale sospese, verticali e
gettanti, alcune congiunte nel vuoto, che davano idea dellatenacia dell’uomo a
voler trovare la via. Osservavamo gli speleosub immergersi, le loro luci mano a
mano affievolirsi nell’acqua,che oscurata dal buio della grotta conteneva
sogni, ignoto e paure. La dedizione alla ricerca, la collaborazione per un
progetto comune, e lacondivisione rafforzata dal sentimento di amicizia,
davano a quell’appuntamento un grandissimo valore.
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martedì 10 agosto 2021
Notturna a Monte Calvo
Sotto la foschia dei venti caldi si alleggerivano
visibilmente lo spazio e le lontananze, le ombre della sera si perdevano nelle
sfumaturedell’indaco, forme e colori si mescolavano in un’unica dimensione. I
cavalli al pascolo si raggruppavano per affrontare insieme la notte,mentre il
vento spazzava su tutte le superfici scoperte. Il cielo notturno teneva
nascoste le sue stelle dando risalto ai lumi dei paesi sottostanti,che con
l’avanzare del buio prendevano sempre più forza. Dalla cima della montagna contemplavamo
la notte, l’oscurità ci privava deiriferimenti calandoci in una dimensione
unica da attraversare disarmati, ma comunque accolti, a confine della cava
fonda del cielo.
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