Risalivamo la Valle di Fua seguendo il percorso per il Lago
della Duchessa indagando le sue ripide pareti verticali, poco visibili a causadella vegetazione. Diverse testimonianze davano nota della presenza di un
antico cenobio posto a strapiombo, difficilmente raggiungibilea causa dei
sentieri perduti. Ma la bellezza rimaneva lì, in occasione di un altro appuntamento.
Il bosco ammantato dei colori d’autunnoesibiva la sua bellezza accompagnata
dalla pace e il silenzio di un ambiente integro e protetto. La parte sommitale prendeva
nome di Valle del Cieco, dove poco distante, alle Caparnie, un nucleo
sporadico di cinque rifugi in muratura fungeva ancora da riparo stagionaleper
i pastori di Santa Anatolia. Entravamo nel primo, quello dedicato a Gigi Panei,
dove il camino ancora acceso riferiva la recente presenzadi qualcuno che vi
aveva trascorso la notte. Oltre il pianoro e gli stazzi un comodo sentiero si
snodava tra vallette e poggi erbosi finoa scoprirsi sul Lago della Duchessa. In
ogni stagione ne avevo contemplato la bellezza, ora era uno specchio di cielo limpidoche rifletteva i profili delle altre montagne, la quiete degli armenti, le
presenze di altre persone silenziose. Sulla riva, i primi ghiaccirammentavano
la stagione e l’insolita finestra di bel tempo. Riprendevamo la via del ritorno
passando per Fonte Salomone,addentrandoci nei boschi di Valle della Cesa
dove una ripida strada ci conduceva al nostro punto di partenza.
domenica 19 novembre 2023
Lago della Duchessa, Valle di Fua, Valle della Cesa
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sabato 18 novembre 2023
I ruderi del Monastero di Sant'Angelo sopra Scoppito
La memoria del Monastero di Sant’Angelo era tutta in un probabile
stipite rinvenuto nel bosco, una pietra perfettamente squadratache differiva di
molto dai sassi circostanti. Ero da tempo alla ricerca di questo antico
edificio che secondo le indicazioni di Carlo Tobia,tratte da I sentieri montani
della Provincia dell’Aquila n°4, erano situati nei pressi della parte sommitale
dell’antica mulattiera chedalla cappellina della Madonna del Concone risaliva
la montagna fino al valico tra la Serra e Monte Sant’Angelo. Dopo quattrosopralluoghi potevo riscontrare soltanto che di quest’antico cenobio non c’era
più nulla. Un’ulteriore fonte ne stabiliva la quota a 1175 m,ma in tale
corrispondenza vi era soltanto il bosco e declivi poco accoglienti per un
edificio. Alcune coordinate trovate sul web ancorastravolgevano la
localizzazione collocandolo addirittura sulla sommità di Monte Sant’Angelo: anche
questa indicazione è stata fuorviantein quando sul posto non c’era nessuna corrispondenza.
venerdì 17 novembre 2023
L'Annunziata sulla Strada Statale Subequana
Ogni volta che percorrevo la SS261, la Strada Statale
Subequana, la mia attenzione veniva catturata da alcuni ruderi posti-vi a
ridosso,parzialmente visibili tra una vegetazione molto fitta, nel tratto tra
San Demetrio Ne’ Vestini e lo svincolo per Ripa di Fagnano.Mi ripromettevo
ogni volta di approfondire e andavo avanti, ma oggi finalmente potevo
soffermarmi. L’unica informazione certa eranel toponimo "Annunziata" riportato
sulle IGM, probabilmente era una chiesa posta lungo la strada di comunicazione come puntodi riferimento per i viandanti. Purtroppo non riuscivo a trovare
ulteriori informazioni. Il piccolo edificio, pericolante e dalle voltesfondate, teneva ancora alti i suoi muri, invalicabili soprattutto a causa di
un fitto groviglio intricato di rovi. La memoria si era perdutae la natura si
riprendeva quelle pietre. Coordinate Annunziata: 42°16'15.81"N 13°33'54.18"E
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