Il Castello di
Preturo si trovava arroccato sul piccolo Colle ad Est della Torretta, la sua
struttura, ormai collassata su se stessa, silasciava completamente avvolgere
dalla vegetazione selvatica di querce, clematidi, rovi e prugnoli, tanto da far
perdere ladefinizione dei suoi perimetri. Cercavamo la Stanza della Regina, e
possibili accessi a sale dimenticate, ma tutto finiva in pochi metri,spenti da
cedimenti di terra e sassi pericolanti. Sicuramente quella montagna apparente
custodiva in sé il suo passato, noi, come tutti, ci limitavamo a passarci
sopra. Il nome della Torretta pareva rendere omaggio al suo castello, che così
posizionato alcentro della conca amiternina aveva il controllo sia sulla Valle
dell’Aterno che su quella del Fiume Raio, e la comunicazionevisiva con le
altre postazioni difensive della zona: le torri di avvistamento di San Marco, di
Rocca Santo Stefano, di Rocca SanSilvestro, di San Vittorino e la Rocchetta di
Pettino. Sulla cima tre croci seguivano il filo di cresta della montagna, da lì
si apriva lavia per Monte Calvo, che ammiravamo distanti avvolto nella
bellezza delle altre montagne.
giovedì 28 gennaio 2016
lunedì 25 gennaio 2016
Monte Rua e il Castello di Monte Aureo, i ruderi di S.Antonio e il Vallone di S.Angelo
I ruderi di
Sant’Antonio si leggevano a malapena alle pendici di Monte Rua, completamente
ricoperti dalla vegetazione avevanoperso anche la memoria di quello che un
tempo potevano rappresentare. Rimanevano pietre ordinate da qualche lontanafunzione, ormai talmente distante da non cercare più risposte. Il Castellum de Monte Aureo destructum in
Praetorio sperdeva nelbosco i resti degli attigui insediamenti, li
scoprivamo tra ginepri e prugnoli percorrendo i sentieri dimenticati della
Rocca di SanMarco. Il Vallone di Sant’Angelo consolidava il suo canale con
muri a secco e vecchi pini, il suo nome forse rendeva omaggio aqualche grotta,
troppo difficile da individuare nel fitto della vegetazione. Solo la parte alta
della montagna si vestiva di bassiarbusti, lo sguardo ammirava molte montagne
e conferiva a Monte Rua il privilegio di un magnifico punto di vista sullaValle dell’Aterno.
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