Dal piccolo
abitato di Casamaina salivamo la Valle di Serralunga, un solco eroso rivestito
di arbusti, alla ricerca delle vecchie miniere dibauxite. La bellezza era nei
panorami poco conosciuti da quelle angolazioni ma tuttavia ritrovati, nella
quiete di un agosto assolato esilenzioso, nell’erba dorata rivelatrice ancora
di piccoli fiori di montagna. Non sapevamo bene cosa cercare guidati soltanto
dallacuriosità del nostro passato, ma mano a mano che salivamo affioravano vecchi
muri a secco e resti di basamenti senza più funzione. Laddove laterra si scopriva
lasciava emergere il colore rosso della bauxite, minerale da cui si ricavava l’alluminio,
che nella zona di Campo Felicee Casamaina aveva uno dei giacimenti più
importanti dell’intera penisola italiana. Le ultime estrazioni minerarie risalivano
agli anniSessanta, da allora tutto giaceva in disuso, gli ingressi erano stati
ostruiti, rimanevano soltanto macere e vecchie strade di minatori. Allavolta
della montagna raggiungevamo il filo di cresta della catena del Serralunga, che
apriva lo sguardo su magnifici panorami,verso l’alto su cime più importanti e verso il basso sopra valli isolate custodi di pascoli preziosi.
domenica 18 agosto 2019
martedì 6 agosto 2019
Il Quadrato Magico del Sator della chiesa di Santa Lucia di Magliano de' Marsi
«Io sono l’Alfa e l’Omega, l’inizio e la fine, colui che è,
che è stato e che sarà» le parole di Giovanni scritte nell’Apocalisse tornavano
alla memoria nella penombra di una notte d’estate: sulla facciata della chiesa
di Santa Lucia di Magliano de’ Marsi prendeva forma l’enigmadel SATOR, sotto
la pancia di una figura mostruosa scolpita all’interno di una formella
duecentesca. Finalmente ammiravo il terzo ed ultimo quadrato magico d’Abruzzo, di
un fascino incredibile, che per ammirarlo bisognava davvero cercarlo. Il primo lo
vidi alla Chiesa diSan Pietro ad Oratorium di Capestrano, esposto sulla facciata esterna sotto
l’effige di re Desiderio; il secondo nascosto nella cripta sotterranea di Santa
Maria Apparente di Campotosto; il terzo, stanotte, visibile al mondo eppure
celato.
Etichette:
magliano de' marsi,
quadrato magico del sator
domenica 4 agosto 2019
Monte Amaro dalla Rava del Ferro
La Rava del Ferro saliva ripidamente dal versante
occidentale, attraverso la bellezza di balze di roccia verticali e grandiose.
Il fascinodell’ambiente accresceva di suggestione al cospetto di un luogo
solitario, dove soltanto lo sguardo regale dei camosci era avvertitocome
presenza. I sassi scoprivano l’incanto dei fossili, che attraverso il tintinnio
della pietra evocavano la memoria dell’antico mare Tetide; levalli sommitali
erano distese di bianchi fondali ormai sommersi di cielo, dove onde di nuvole a
volte parevano infrangersi. Sulla cima diMonte Amaro prendeva nota il Bivacco
Pelino con il suo rosso scarlatto, incontravamo adesso molte persone salire da
altre vie, chetutte sulla croce di vetta avevano stabilito destinazione. Una
lunga serie di omini di pietra appariva e spariva verso il Ravone della Vespa,scendendo percorsi ancor più ripidi dell’andata, dove vecchi sentieri ormai in
disuso venivano percorsi raramente.
Iscriviti a:
Post (Atom)