La Sardegna mi rimaneva sempre nel cuore, ogni volta si
lasciava scoprire nella sua bellezza autentica, terra di giganti, terra disimbolismi
ancestrali, terra enigmatica dove perdersi era come ritrovarsi, in connessione
alla terra, al cielo e all’infinito. Percorrevamoin bici le strade assolate e solitarie
tra Nuoro e Oliena, bordate di fichi d’india e mandorli, portando un saluto d’omaggio
a Maria GraziaDeledda. Visitavamo il villaggio nuragico di Serra Orrios, costruito
con blocchi di basalto tra ulivi millenari. Conoscevamo l’anticoinsediamento
dell’inespugnabile Tiscali, varcando Sa Curtigia, il suo caratteristico
passaggio con una spaccatura nella roccia. Percorrevamocon la canoa il Fiume
Cedrino, visitavamo l’Eremo di San Pantaleo, conoscevamo la Sorgente di Su Gologone.
Ci inoltravamo nellesuggestive Gole del Gurropu, dal Passo di Genna Silana, a
Urzulei. Cercavamo ovunque le mitiche Domus de Janas. Dormivamo sul Golgo.Da
Su Porteddu un percorso escursionistico ci conduceva all’esclusiva Cala
Goloritzè, ormai troppo conosciuta e affollata ma pur semprebellissima. Alla
spiaggia di Foxi Manna, in Tertenia, campeggiavamo sul mare, qui tantissimi nuraghe
impreziosivamo il territorio con laloro testimonianza storica, tra torri, aree
archeologiche e pozzi sacri, li visitavamo spostandoci in bici seguendo le
indicazioni degli abitantidel posto. Pranu Muttedu. Ci spostavamo nella Sardegna occidentale,
nella zona di Cabras tra saline e fenicotteri rosa, scoprivamo la bellezzadi
San Giovanni di Sinis, la laguna di Mistras, le rovine dell’antico abitato di Tharros.
Ci soffermavamo nella bellezza della spiaggia diIs Arutas, con i suoi granelli
di quarzo, e in quella di S’Archittu. Sulla via del ritorno, di nuovo nel
versante orientale, conoscevamo l’Isola diTavolara, con i suoi fondali limpidi
e i pesci arcobaleno. Poi San Teodoro, Cala d’Ambra e la Spiaggia di Porto
Ottiolu...
sabato 30 settembre 2023
domenica 10 settembre 2023
In canoa sul Fiume Tirino
Le acque cristalline lasciavano scrutare i fondali del
fiume, dove una rigogliosa flora sommersa seguiva ondulante il flusso delle
acque.Innumerevoli polle d’acqua manifestavano micro-sorgenti, e di tanto in tanto anche
il nuoto delle trote si lasciava indagare. Seguivamo controcorrente il corso
del Fiume Tirino tra salici bianchi, pioppi neri e fitte cannucce di palude. Facevamo
sosta in un ampio slargo dal bassofondale, dove i nostri traghettatori ci
facevano assaggiare la sedanina lì raccolta.
La via del ritorno era silenziosa e sfruttava la corrente chedolcemente ci riportava
indietro, nessuno parlava, le luci del pomeriggio ammorbidivano le ombre, la
quiete risanava tutti i pensieri.Escursione in canoa sul Fiume Tirino a cura dalla Società Cooperativa
Il Bosso: https://www.ilbosso.com/canoa-fiume-tirino
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I fiori della vita di San Pietro ad Oratorium
Ero stata molte volte alla Chiesa di San Pietro ad Oratorium
nei pressi di Capestrano, famosa per il suo quadrato magico rovesciato,bellissima sotto l’effige di Re Desiderio. L’avevo contemplata ed indagata,
eppure non mi ero mai accorta che al suo interno custodivadei fiori della
vita, dettami del paradigma della crescita dell’universo. C’erano occhi nuovi dopo
l’esperienza, una bellissima contemplazionedi quanto l’essenza potesse essere
invisibile e al contempo fermamente manifesta.
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venerdì 1 settembre 2023
Il Sentiero degli Dei
“Partendo proprio dal
Sentiero degli Dei da quella strada sospesa sul magico golfo delle Sirene,
solcato ancora oggi dalla memoria edal mito”… le parole di Italo Calvino
ci introducevano al percorso, così come quelle di Lawrence. Il potenziale di
bellezza si percepiva finda subito, grazie ai meravigliosi affacci panoramici sospesi
tra cielo e mare. Sul ciglio di gole e dirupi la via era molto comoda e curata,intraprendevamo quella alta tra una vegetazione rigogliosa e respiri d’ombra. Paesi,
baie e promontori, coltivi terrazzati di vignetie costruzioni rurali arricchivano
la vista panoramica del nostro cammino che scendeva fino a Positanto, dove
prendevamo un autobusfino a Vettica Maggiore per intraprendere la via del
ritorno dal paese di Praiano. Una lunga gradinata di roccia risaliva tutta la
montagnafino a chiudere un anello, ricalcando così nel rientro il percorso di
andata.
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