lunedì 31 agosto 2015
martedì 25 agosto 2015
Viaggio in moto dalla Bosnia ed Erzegovina al Montenegro - da Sarajevo a Nicsic per le Gole e il Monastero di Piva
Entravamo in
Montenegro scoprendo foreste fittissime di pino nero e magnifiche gole definite
da montagne svettanti. La stradaseguiva il corso del fiume Piva, tra ponti
sottili e gallerie scavate a mano nella roccia, ne ammiravamo la grandiosa
bellezza sugliaffacci più impervi. Tra prati e pascoli sorgeva il Monastero di
Piva, rimaneva difficile pensare che originariamente si trovassealtrove, nei
pressi della sorgente del fiume, e che venne
spostato pietra dopo pietra a causa della costruzione di una diga. La
suastruttura esterna seguiva linee rigorose, tanto da esaltare maggiormente la
sorpresa con un interno ricco di decorazioni: siveniva investiti dalla danza cromatica
degli affreschi che rendevano tutti consapevoli di essere al cospetto della
sacralità diun tempio. Un giovane guardiano, fermo nel suo rigore, vendeva
incensi e croci ortodosse, mi concedeva il privilegio, dapprimanegato, di fare
delle foto, parlando senza usare parole aveva compreso il mio rispetto.
Etichette:
bosnia erzegovina,
gole del piva,
monastero di piva,
montenegro
lunedì 24 agosto 2015
Una notte a Sarajevo
La bellezza di
Sarajevo era nei volti sereni delle persone, nel dialogo tra culture
differenti messe tutte a contatto nel centrostorico. Tutti confluivano per le vie
principali animando lo stesso flusso, che nel suo movimento celebrava la vita,
la rinascita diuna città dopo gli orrori della guerra. I toni caldi del
tramonto avvolgevano con la stessa dolcezza templi, chiese, moschee eminareti,
si udivano nei cortili marginali la ripetizione delle preghiere, mentre i lumi delle
candele divenivano sempre piùforti con l’avanzare della notte. Trascorrevamo
la sera nel quartiere arabo, con i vicoli illuminati dai negozi,
i locali ele fumerie di narghilè, il buio rimaneva fuori da quella danza di colori che manifestava la tolleranza della Gerusalemme d'Europa.
Etichette:
bosnia erzegovina,
sarajevo
venerdì 21 agosto 2015
Viaggio in moto in Croazia, da Zara a Rastoke passando per i laghi di Plitvice
La costa frastagliata dell’isola di Pag aveva un aspetto
severo, i suoi candori lunari si esaltavano del contrasto con il blu intenso
del cielo e del mare. La Bora spingeva, tenendo pulito tutto ilversante
nordorientale, mentre giocava più dolcemente sull’acqua con la generazione di piccoli
vortici; in ogni dove mostrava senza dubbio uno dei volti più freddi del
Mediterraneo.Ci inoltravamo nell’entroterra attraversando campagne e
piccoli paesi, nei pressi di Bunic
scorgevamo tra vegetazioni incolte le case dei bosniaci abbandonate durante l’ultima
guerra, i segnidelle bombe e dei proiettili trattenevano il tempo nelle loro
fenditure, come una testimonianza ancora viva dell’atrocità del conflitto. Il
Parco di Plitvice era uno degli ambienti più belli delleAlpi Dinariche, i suoi
laghi carsici si tenevano in congiunzione tra di loro tramite un infinito
numero di ruscelli, cascate e salti d’acqua, che sempre rinnovata mostrava
trasparenzemeravigliose. Una lunga passerella sospesa si snodava per tutto il
percorso facendo da guida, articolandosi in una natura incontaminata. Poco
distante, il paese di Rastoke continuava amantenere quel fascino, con case e
mulini costruiti a ridosso di una magnifica cascata, l’acqua gli scorreva
sotto, ed era bellissimo concludere lì il primo giorno del nostro viaggio in moto.
martedì 18 agosto 2015
Addio Lana, a Dio
Ti chiamavo con
forza e tu mi seguivi fino alla morte. Non lo potevo sapere che oggi mi avresti
lasciata. Le tue pupille si dilatavano in un buio che metteva paura, mentre il
tuo corpoperdeva ogni contrazione; era terribile cercare di portarti in
braccio. Mi lasciavi da sola in un bosco che per la prima volta mi appariva
opprimente. Continuavo ad accarezzarti come se il mioamore potesse ancora
raggiungerti. Volevi rimanere lì su quelle montagne, volevo ricordarti così:
accarezzata dalla tiepida luce di un tramonto d’inverno.
lunedì 10 agosto 2015
La notte di San Lorenzo e il primo pozzo
Il primo pozzo non si
scorda mai. La notte di San Lorenzo nascondeva le stelle ma manteneva
appesi ancora tutti i sogni. Quella cassa di risonanza conteneva paura, vuoto e
bellezza, mentre sul fondo le acque cristalline del Laghetto di De Marchi dialogavano
tra loro nel gioco di cerchi concentrici. Ne assaggiavamo il sapore, come al
cospetto di una fonte battesimale. Una volta usciti fuori, il buio della grotta
si estendeva nella notte, i grilli cantavano nell’aria pulita dal temporale, che
teneva lontani i suoi ultimi fulgori.
Etichette:
grotta a male,
laghetto francesco de marchi,
pozzo basso
domenica 2 agosto 2015
Cercando l'alba sul Monte Camicia
La notte lasciava individuare tante piccole luci che
salivano lungo il canale del Vradda. La luna rischiarava delicatamente i
candoridel calcare, mentre gli occhi si adattavano a quella totalità
silenziosa. Non era la prima volta che scoprivo l’alba inmontagna, ma era la
prima volta che andavo a cercarla. Lungo il crinale roccioso della Sella del
Tremoggia trovavamo un giacigliodove attenderla al riparo dal vento, l’aria si
rischiarava delicatamente mano a mano che le luci dei paesi sottostanti sispegnevano
all’ingresso del sole. Le pietre delle guglie rocciose si accendevano di toni caldi,
ad osservarle scoprivamo la presenzadi un numeroso gruppo di camosci, rendendoci
astanti di due spettacoli unici. Attendevamo sulla cima di Monte Camicia lostabilizzarsi del giorno, con un mare di nuvole intento a stagliarsi dietro la testata
del Vradda e la compagnia unica della voce delvento.
Etichette:
alba,
camosci,
canale del vradda,
fonte vetica,
monte camicia,
sella del tremoggia
Iscriviti a:
Post (Atom)