Un piccolo sentiero saliva nel bosco, perso tra le maestose
Gole di Frasassi. Giungevamo all’ingresso della Grotta del Mezzogiorno, alato sinistro
di un’imponente caverna abitata nella Preistoria. Dopo alcune strettoie la
cavità si perdeva in un percorsoaffascinante, quasi prevalentemente in discesa.
Tra colonne, stalattiti, vele e concrezioni, attraversavamo una grotta calda,
laterra mostrava il suo lato più materno rendendo ancora più accoglienti le
sue zone più profonde. Disceso l’ultimo pozzoattraversavamo ampie sale, dimora
di pipistrelli, da lì a breve si apriva l’ingresso della Grotta della Beata
Vergine di Frasassi, dovela sagoma del maestoso tempio del Valadier si
contrastava alla luce e al vociare dei turisti.
lunedì 25 aprile 2016
sabato 16 aprile 2016
In una Miniera di Bauxite
La
strada dei minatori conduceva verso la montagna, dove un vecchio
riparo addossato alla roccia teneva amalapena in piedi le sua mura esterne:
molti decenni erano trascorsi dalla sua edificazione nell’immediato dopoguerra,adesso ne rimanevano soltanto una porta ed una finestra a dare accesso al
cielo. Poco distante vi era la Miniera di Bauxite,dismessa da oltre
quarant’anni, con diversi varchi che entravano nella terra tra i cunicoli di
pietra rossa. I sostegni di legno eranocrollati e tutto giaceva nel silenzio
disturbato dal vento che soffiava freddo tra quelle condotte. Le direzioni
diramavano infacili labirinti, di cui alcuni sfogavano alla luce del sole con
ingressi secondari. Negli anni 60, a seguito della Silicosi che colpìmolti
minatori, tutto venne abbandonato, fermando così il tempo alle ultime
estrazioni minerarie. Rimanevano soltanto vecchi legni fradici e pietre instabili a rendere l'ambiente molto pericoloso.
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domenica 3 aprile 2016
Pozzo Leonardo
Al margine di
una dolina si apriva l’ingresso di Pozzo Leonardo, scendevamo immergendoci nel
buio della grotta, lasciando fuori ifiori e i profumi della primavera. Di
seguito alle prime strettoie si apriva la bellezza della Sala della Penitenza, caratterizzata
dagrosse vaschette concrezionate, piccole stalattiti e capelli d’angelo. Diverse
pisoliti erano state accuratamente spostate dalpassaggio principale, e tutto declinava
verso il fondo, dove un ulteriore pozzo scendeva sulla testa di una magnifica
colatacalcarea, contornata da colonne e concrezioni lamellari. Vista da sotto,
quella superba concrezione portava modellata al suointerno un’ampia nicchia,
pareva la volta dell’altare di un tempio, che misto di bellezza e meraviglia si consacrava,
senzachiedere nulla, al ventre della Terra. La sala sottostante, prosciugata del suo lago
di fango, portava il nome di AlbertoNardi, ci fermavamo lì, prima della nostra
risalita, con un pensiero verso quel ragazzo portato nel cuore da chi l’aveva
conosciuto.
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