Gli
ultimi scavi avvenuti nella Necropoli di Bazzano risalivano a circa dieci anni
fa, da allora nessun tipo di provvedimento culturale era intervenuto a favore
del sito archeologico più indagato in
Abruzzo per vastità dell'area e per numero di sepolture. Le varie campagne
di scavo iniziarono a seguito della
sua scoperta nel 1992, ed in circa tredici
anni avevano portato alla luce ben 1667 tombe, tutte risalenti ad un periodo
collocato tra l’VIII ed il I secolo a.C. Da quei dissotterramenti erano emersi
manufatti preziosissimi di bellezza straordinaria: corredi funebri e vasi
provenienti dall’Etruria, pendenti in vetro di lavorazione
cartaginese, letti
funerari rivestiti in osso e decorati a raffigurare uomini, animali e divinità,
spade celtiche e moltissimi altri fregi in avorio provenienti dall’Oriente.
Attualmente gran parte di tali manufatti si trovano custoditi nel piccolo museo
della Casa della Cultura a Onna, inaugurato a maggio 2013, mentre altri al Museo
La Civitella di Chieti. La Necropoli di Bazzano, nonostante avesse dato alla
luce questi reperti straordinari, giaceva anonima nel mezzo del nucleo
industriale, circondata da schiere di capannoni, rivestita di erba secca ed
addirittura da alcuni pini. Successive costruzioni ne avevano perimetrato nuovamente
l’area,
restringendola, lasciando alla storia solo il fastidio di essere così ingombrante.
L’ultima foto è stata tratta dal libricino “I Vestini tra L’Aquila e Onna –
3000 anni fa”, curato da Vincenzo d’Ercole e pubblicato in occasione dell’inaugurazione
della Casa della Cultura, tale foto (pag. 11) raffigura la Necropoli di Bazzano
durante gli scavi tra il 2004 e il 2005, mentre per vedere le condizioni attuali
è sufficiente caricare su Google Earth le sue coordinate: 42°20'32.64"N 13°27'57.51"E e 42°20'37.05"N 13°27'54.70"E