giovedì 4 settembre 2014

Cicloturismo 5ᵃ tappa: Isola del Giglio - Tuscania

Lasciavamo alle nostre spalle l’Isola del Giglio, con i suoi colori, la sua bellezza e il buon ricordo della sua ospitalità, adesso eravamo direzionati verso casa, come se la sosta sull’isola fosse stato il giro di boa del nostro viaggio. Lasciato il paese di Orbetello ciimmettevamo sull’antica Via Aurelia, dove le macchine e i camion sfrecciavano al nostro fianco, ma fortunatamente avevamo deciso di percorrerla soltanto per una ventina di chilometri, invogliati a fare strade secondarie per raggiungere Pescia Fiorentina.Passavamo dalla confusione della superstrada alla desolazione di carrarecce abbandonate, mettendo alla prova le biciclette da cicloturismo con quaranta chilometri di sterrato e qualche guado. Mi piaceva moltissimo attraversare quelle terre, eravamo lungola linea di confine che separava la Toscana con il Lazio. Ci inoltravamo nelle terre degli Etruschi, e presso Vulci scorgevamo i resti del meraviglioso castello e del suo ponte, che mi sarebbe piaciuto moltissimo visitare da vicino, ma che in bicicletta nonera possibile. Giunti a Tuscania, meta dove avevamo deciso di trascorrere la notte, scoprivamo un luogo di grandissima bellezza, dove case e palazzi si ricamavano nella pietra, e le vie del centro storico raccoglievano tutto nell’ordine e nella quiete.
Tragitto percorso in bici: Giglio Castello – Orbetello – Via Aurelia – Pescia Fiorentina – Vulci – Canino – Tuscania.

mercoledì 3 settembre 2014

Cicloturismo 4ᵃ tappa: Porto Santo Stefano - Isola del Giglio

L’Isola del Giglio contrastava il blu intenso del cielo e del mare con il verde delle sue folte leccete, l’aria era calda ed il mare calmo, e mano a mano che salivamo le poche strade dell’isola siaprivano nuove prospettive aeree. Sulla cima dell’unica montagna trovavamo il paese di Giglio Castello, dove una piccola gestione di affittacamere ci garantiva dove trascorrere la notte.Gli abitanti dell’isola erano animati di gentilezza ed accoglienza, tanto che ogni porta aveva inserita la sua chiave. Scarichi dei bagagli scendevamo di nuovo verso il mare, conoscevamo passopasso le strade di Campese e le sue spiagge, trovando grandissima bellezza nella Cala dell’Allume, dove i tronchi e i rami secchi, portati dalle maree, venivano composti come giacigli daibagnanti. Il calore del sole, la quiete e il movimento armonioso della risacca scandivano il tempo del riposo, rimanevamo senza contare lo scorrere delle ore, assorbiti completamente da quella bellezza.
Tragitto percorso in bici: Argentario - Isola del Giglio - Giglio Porto - Castello - Campese - Cala Allume - Castello.

martedì 2 settembre 2014

Cicloturismo 3ᵃ tappa: Pitigliano - Porto Santo Stefano

Prima di ripartire volgevamo un ultimo sguardo all’abitato di Pitigliano, la piccola Gerusalemme si scolpiva nel tufo lasciando estendere le case dalla sua terra. Riprendevamo il viaggio verso ilmare, ormai avevamo alle spalle il maltempo che continuava ad imperversare nella nostra regione, mentre dinanzi a noi il sole ci incitava ad avanzare. Attraversavamo la Maremma Toscanadegradando piacevolmente di quota, passando per Manciano, Polverosa ed Albinia, fino a raggiungere il cordone di terra che delimitava a Nord la Laguna di Orbetello. Giunti a Porto SantoStefano finalmente potevamo ammirare il mare, una meta conquistata con il piacere delle proprie forze. Alcuni gabbiani sostavano sulla spiaggia, noncuranti del vento e dell’uomo. Dopoaver trovato una piccola pensione, riprendevamo le nostre biciclette finalmente scariche dei bagagli, cercando di cogliere il più possibile della bellezza di quel promontorio. Scoprivamo laCala Moresca, protetta dai venti ed incuneata tra le rocce, accessibile soltanto a piedi grazie ad un ripido sentiero.
Tragitto percorso in bici: Pitigliano - Manciano - Albinia - La Gabbanella - Porto Santo Stefano.

lunedì 1 settembre 2014

Cicloturismo 2ᵃ tappa: Amelia - Pitigliano

Il fronte del primo ciclone di settembre aveva raggiunto anche il paese di Amelia, da dentro il Palazzo Farratini udivamo il rumore dei tuoni che imperversavano in un inesorabile mal tempo. Lapioggia fittissima ci induceva a ritardare la partenza, mentre ammiravamo dal nostro riparo la bellezza degli elementi. Riprendevamo il viaggio non appena aveva iniziato a rallentare, equasi fin da subito la pioggia aveva perso la sua caratteristica di disturbo, era divenuta parte di tutto quello che ci circondava, era calda e tendeva ad affievolirsi sempre di più, fino a lasciarci deltutto prima di mezzogiorno. Osservavamo il cielo dietro di noi e ammiravamo la conformazione delle nubi disposte come un flusso, sembravano il letto di un fiume tortuoso, direzionato inmaniera opposta al nostro cammino. Entravamo in Toscana assecondando i gentili avvallamenti della sua terra, avevamo stabilito di fermarci a Pitigliano, e anche se eravamo già stati in questo bellissimo paese lo scoprivamo adesso con occhi nuovi.
Tragitto percorso in bici: Amelia - Lugnano in Teverina - Bagnoregio - Bolsena - Gradoli - Pitigliano.

domenica 31 agosto 2014

Cicloturismo 1ᵃ tappa: Scoppito - Amelia

Il viaggio effettuato in bicicletta diveniva l’essenza stessa della nostra destinazione. Non importava sapere dove andare, ma scoprire i luoghi con un nuovo punto di vista. I bagagli mirati eselezionati a causa del peso da portarsi dietro e la consapevolezza dell’essenziale erano alcune delle prerogative più belle di questa nuova esperienza. Procedevamo verso Nord Ovest, in fuga dalprimo ciclone di settembre, l’autunno meteorologico manifestava tutti i suoi segni, eccedendo in molte località italiane situate ad Est. Attraversavamo Antrodoco, Cittaducale, Rieti e Terni,concedendoci una pausa nel meraviglioso paese di Narni. Amelia era la nostra destinazione, il maltempo era giunto sopra di noi ma ormai avevamo stabilito quale fosse la nostra sosta per la notte.Poco dentro le antiche mura il Palazzo Farrattini garantiva il servizio di Bed & Breakfast, una residenza d’epoca intelligentemente gestita da un discendente della famiglia. Lagentilezza di questa persona e la bellezza delle sale affrescate concludeva il primo bellissimo giorno della nostra vacanza.
Tragitto percorso in bici: Scoppito - Sella di Corno - Antrodoco - Rieti - Piediluco - Marmore - Terni - Narni - Amelia.

domenica 24 agosto 2014

Majella - Monte Amaro dalla Fonte di Nunzio e il Vallone di Femmina Morta

La parte sommitale della Majella sembrava un maestoso altopiano incastonato tra le nuvole. Distese sconfinate di ghiaionirivelavano tra il pietrame la presenza di piccoli fiori, ridotti nelle dimensioni poiché adattati a quell’ambiente così severo.L’assenza di alberi e di ripari conferiva all’insieme una visione lunare, malinconica e desolata, con prospettive lontane intente asmorzarsi negli inghiottitoi o fin dove lo sguardo era in grado di estendersi. Il Bivacco Pelino era visibile sulla cima di MonteAmaro anche a chilometri di distanza, il suo igloo di metallo rosso prendeva risalto sul chiarore degli sfasciumi che un tempocostituivano il fondale dell’antico mare di Tetide. Dalla cima del massiccio prendeva senso la terra d’Abruzzo, si leggevano gli altririlievi superiori e si ammirava il Gran Sasso, figlio della dea Maia che secondo la leggenda era la trasfigurazione di quella montagna. 

domenica 17 agosto 2014

Sibillini - Monte Porche e Palazzo Borghese

Le nuvole ombreggiavano le montagne cambiando di volta in volta il volto dei Sibillini, simili a piramidi d’erba. Un greggenumeroso di pecore dava voce al Pian Perduto, intanto che un pastore urlava loro per richiamarle alla razione giornaliera disale. Il filo di cresta che collegava il Monte Porche con la restante Sibilla contava sul dorso diverse sagome di viandanti, mentre dalbasso delle vallate il ventre delle montagne celava la forma di antichi circhi glaciali. Palazzo Borghese si innalzava col suoprofilo roccioso e insolito, simulando la morfologia bugnata di antiche residenze nobiliari. Sotto di esso un antico percorsoromano conduceva alla Piana di Castelluccio, era la Strada Imperiale, una delle tre vie doganali che per secoli erano stateseguite dai pastori per immettersi sulle vie della transumanza.