lunedì 3 ottobre 2016

La Grotta di Vaccamorta

La Grotta di Vaccamorta si apriva sul fianco orientale della Valle del Puzzillo, nascosta nel folto della vegetazione delle montagne sopral’abitato di Tornimparte. Il suo ingresso angusto si apriva come una piccola fessura alla base di una parete rocciosa, e si immettevaimmediatamente nella bianchezza della calcite, che, definita sul fondo, pietrificava il senso del flusso delle acque. Sulla sogliamoltissime farfalle si legavano alla pietra, si tenevano saldamente alla roccia mentre un flusso di aria fredda movimentava le loro ali. Leacque assorbite dal sistema carsico del Bosco di Cerasolo risorgevano qui, attraversando un intricato e complesso sistema sotterraneo: neimillenni avevano scolpito canyons, meandri e salette, modulato stalattiti ed eccentriche, che accostate alla visione di acqua limpidadonavano profonda suggestione all’ambiente. Mi piaceva molto la memoria dell’acqua che si manifestava attraverso tutto quel candore:sulle pareti si leggevano i livelli di tracimazione, mentre la fantasia completava l’illusione di un lago immaginario. Una forra alta e strettacontinuava un percorso serpeggiante, miriadi di scallops ricamavano la pietra mentre il fondo della grotta diveniva sempre piùl’anticamera di un sogno.

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