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Tra le miniere della Sardegna, la strada da Piscinas a Ingurtosu a Montevecchio
Ingurtosu, il paese fantasma, nacque a
metà dell’ottocento nella valle omonima che da Punta Tintillonis degrada
dolcemente fino alle dune e al mare di Piscinas. Il suo nome deriva dal sardo
guntórzu che significa grifone, avvoltoio, e anche ingordo. Il borgo fu il
centro direzionale delle Miniere di Ingurtosu-Gennamari e fino a metà degli
anni 60 ospitava circa 2000
famiglie. Oggi sono rimasti pochi edifici e
affascinanti ruderi incastonati tra la macchia mediterranea padrona della
valle. (Testo tratto dal
sito http://www.miniereingurtosu.it/, dove l’articolo
continua). Tornavamo a
Montevecchio dopo esser stati alle Dune di Piscinas, non conoscevamo questa strada,
alcuni ce la consigliavano per la bellezza, altri no a causa del suo dissesto,
ma
una volta imboccata la via l’intenzione era ovviamente quella di percorrerla.
La strada saliva passando per uno sterrato sconnesso, la moto si adattava anche
se non posso nascondere il
timore per il fondo breccioso e i tratti esposti
senza le protezioni. Ma quali protezioni potevano esserci in un luogo così abbandonato?
La bellezza della macchia mediterranea inglobava
tutto, cercando di
riappropriarsi di quanto era suo, rimanevano solo gli scheletri di una città
fantasma e il presagio di un passato lontano. Eravamo nel cuore delle miniere
della Sardegna, dove i
vecchi ferri arrugginiti costituivano un’importante
archeologia industriale, così suggestiva, così sensibile nell’assenza. Un tempo,
il rumore dei lavori meccanici faceva da tamburo nella valle, ora solo il suono
del vento rimaneva ad accarezzare la sabbia.

Per dormire e
mangiare a Montevecchio consiglio (vivamente) l’Agriturismo Sa Tanca – località
Sa Tanca – Montevecchio – 09031 – Arbus – Provincia del Medio Campidano
(VS) – telefono: 340/9105265 – web:
www.agrisatanca.com
Quasi tutte le foto sono state scattate presso la Laveria Brassey, nei chilometri successivi, purtroppo, ero troppo presa dal fondo stradale...
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