domenica 9 settembre 2012

Le Dune di Piscinas

Percorrendo in moto la Costa Verde, verso il Sud della Sardegna, il pensiero andava alle Dune di Piscinas. La curiosità di volermi confrontare con un assaggio di deserto mi esaltava, sognavo quelle distese sabbiose perché mi facevano pensare alla terra dei profeti, dove i poeti vanno a dannarsi alla ricerca di se stessi. Ilvento soffiava tra i residui ferrosi di vecchie miniere, tra rotaie che apparivano e scomparivano nella sabbia. Finalmente cominciavano le dune, finalmente potevo inoltrarmi al loro interno. Camminavo cercando nella parte sommitale delle dune il punto di vista perfetto, convinta di una visione straordinaria, mapiù camminavo e più il sole mi affliggeva, premendomi sulla testa. Le mie suggestioni si perdevano nel sole rovente, quelle piccole montagne mobili si intervallavano di avvallamenti infuocati. Non ho resistito molto, dopo circa un chilometro già tornavo indietro verso il mare, a cercare la frescura di un bagno e la cura delMaestrale. Un piccolo cartello informativo raccoglieva delle notizie sulle Dune, le riporto di seguito. La bellezza di questo habitat è stata riconosciuta con Decreto Ministeriale 27 agosto 1980 (Dichiarazione di notevole interesse pubblico di una zona in comune di Arbus): “….La zona costiera è caratterizzata da ampiedistese di sabbia, formanti dune dalle dimensioni imponenti. Queste aree, dal nome significativo di “Is Arenas”, offrirebbero allo sguardo gli autentici tratti del deserto se, a mitigare questa impressione, non ci fosse la viva presenza della tipica vegetazione mediterranea, dove molte essenze, altrove non piùfacilmente reperibili, sono qui presenti in macchie cespugliose cospicue e, a volte, impenetrabili. Sono il lentisco, il cisto, la ginestra, il ginepro, e ancora, l’ephedra distachya, l’olivastro piegato dal vento e mille altre specie che rallegrano in primavera l’intera zona di vivacissimi toni cromatici. Grandeimportanza estetica assume il contrasto degli arenili formati da sabbia ora finissima, ora dorata e granulosa, proveniente da graniti in disfacimento con verdi turchesi, i blu profondi della marina, cui fanno contrappunto le rocce trachitiche dai colori inaspettati alternantesi a imponenti formazioni granitiche….”LIFE NATURA 97 – DUNE DI PISCINAS – MONTE ARCUENTU. Le risorse naturali di quest’area hanno avuto anche il riconoscimento europeo; le dune di Piscinas rappresentano un complesso dunare tra i più vasti d’Europa e il cervo sardo (Cervus elephaus corsicanus), che in questo sito può esserefacilmente osservato allo stato naturale, è presente con circa il 10% della popolazione mondiale. Piscinas deve forse il suo nome alla presenza, nell’antichità, di piscine naturali retrostanti l’arenile, poi colmate di sabbia portata dal vento, o dai corsi d’acqua provenienti dall’entroterra: Rio Piscinas e RioNaracauli. Nell’anno 2001 , promosso dal progetto Comunitario Life-Natura ’97 è stato condotto il rilevamento geomorfologico dell’intero sistema dunare, conclusosi con la redazione della carta geomorfologica sopra riportata. In particolare sono stati esaminati i processi in atto relativi alla dinamica eolica sullesabbie, con il monitoraggio dei principali corpi dunari. Un aspetto significativo dello studio riguarda i rapporti passati ed attuali tra la spiaggia sommersa, la spiaggia emersa ed il campo dunare di retro spiaggia dell’intero settore. I sistemi dunari, all’interno dei settori costieri, costituiscono ambitiparticolarmente dinamici in relazione all’azionedel vento, e settori estremamente sensibili in riferimento alle modificazioni naturali o indotte dall’uomo dei parametri che regolano genesi e sviluppo. L’unità fisiografica costiera di Piscinas-Scivu, è costituita da due sistemi morfologici principali strettamenteintegrati dal punto di vista morfoevolutivo, individuati da un vasto sistema di spiaggia, sommerso ed emerso, esteso per oltre 10 km a Nord del promontorio roccioso di Capo Pecora fino a Punta Fenu Struvu, e dal retrostante ed articolato campo dunare, mobile e stabilizzato, che inoltrandosi per circa 5 kmverso l’interno, costituisce uno dei più importanti in ambito Mediterraneo. Questo settore costiero definisce un sistema in equilibrio dinamico, con uno specifico trend evolutivo, espressione dell’attuale regime morfo-climatico e dei rapporti tra le diverse componenti fisiche e biologiche, la cui alterazione,per cause sia naturali che indotte dalle attività dell’uomo, comporta un riassetto morfologico, sedimentario e vegetazionale del complesso dunare. All’interno dell’Unità Fisiografica è possibile definire dei specifici ed interagenti ambiti geomorfologici: la spiaggia sommersa, si estende tra i promontori rocciosi di P.ta Scruidda a Sud e P.ta Fenu Struvu a Nord, è un fondale costituito da sabbie con dimensioni medie dei granuli; la spiaggia emersa, individua un’estesa falcata sabbiosa lunga più di 8 km e larga mediamente 30-40 metri, limitata e condizionata nella sua evoluzione dalla presenza di una pressochè continua scarpata d’erosione marina, attiva per frangenti di costa solo in limitati settori; le grandi dune mobili; si formano e si sviluppano in prossimità del Rio Piscinas e del Rio Naracauli. Si riconoscono 3 principali sistemi eolici complessi, riconducibili in prima approssimazione a tre grandi dune di forma da longitudinale a parabolica. Le tre lingue di sabbia mostrano dimensioni sostanzialmente differenti in funzione dei parametri fisico-climatici e geomorfologici del tratto costiero in esame. 1) La Duna 1 costituisce la più importante formazione dunare del complesso sabbioso mobile. Da 3 metri s.l.m. le sabbie di questa duna si elevano con continuità fino a circa 98 metri s.l.m. . La larghezza di circa 300 metri si mantiene pressoché costante, con due creste parallele laterali che racchiudono l’area depressa interna di massima deflazione soggetta in linea generale ad una progressiva escavazione. 2) la Duna 2 mostra una struttura del tutto simile alla Duna 1, anche se tutto in proporzione rispetto alla sua lunghezza. Il sistema della duna inizia nell’immediato retro spiaggia con un ampio campo di dune embrionali tipo nebka, cui segue un’ampia platea di deflazione estesa in senso longitudinale qualche centinaio di metri, interrotta qua e là da piccoli accumuli sabbiosi colonizzati da ginepro o vegetazione amofila. Il fronte dunare di questa duna si colloca a circa 25 metri di quota e presenta uno sviluppo lineare  di circa 300 metri. 3) La Duna 3 costituisce l’estremo sviluppo sabbioso del sistema in esame e si differenzia dai sistemi precedenti, oltre per le dimensioni notevolmente ridotte, per la sua direzione di allungamento disposta NE-SW. Il campo dunare stabilizzato  è caratterizzato da una spessa ed estesa coltre sabbiosa, localmente interrotta da affioramenti del basamento roccioso paleozoico fortemente eolizzati che, a causa della presenza di un manto vegetale più o meno continuo, costituito per lo più da macchia a ginepro, solo parzialmente è soggetta a mobilizzazione da parte del vento. Il campo dunare semistabilizzato di retro spiaggia occupa una fascia di larghezza variabile, rintracciabile al di sopra della linea di erosione. La ripa di erosione ha un ruolo determinante nell’evoluzione di questo settore. L’assenza di continuità con l’avanspiaggia non favorisce infatti lo sviluppo  di estesi depositi dunari mobili, così come invece avviene la dove le condizioni morfologiche lo consentono. Le piane colluvio-alluvionali del Rio Piscinas e del Rio Naracauli mostrano una stretta relazione con il settore costiero in termini di dinamiche fluviali e idrogeologiche. Tali dinamiche si manifestano attraverso esondazioni e divagazioni laterali dei corsi d’acqua nei settori a minor pendenza, ed in un progressivo processo di scalzamento laterale delle ripe d’erosione fluviale. Dal libro “Dune di Piscinas-Monte Arcuentu” a cura di Schenk-Ulzega. (Notizie tratte da un cartello informativo del luogo).

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