martedì 11 settembre 2012

Riflessioni su una spiaggia di Golfo Aranci

L’indomani saremo partiti per tornare a casa, dopo circa una settimana trascorsa in moto in Sardegna, ed una precedente tra l'altopiano di Asiago, le montagne della Val Ridanna ed un appuntamento a Livigno. Le vacanze dello scorso anno avevano come elemento prevalente quello dei vulcani, quest’anno, invece, a fare da comune denominatore erano le miniere. Cercavamo digestire il più possibile i giorni a disposizione, alloggiando in B&B a basso costo per risparmiare, ma soprattutto senza mai fermarci, cercando sempre di prendere il più possibile della bellezza dei luoghi che attraversavamo. Siamo di passaggio su questa terra, in maniera così veloce che purtroppo non potremo mai vederla tutta, dobbiamo prendere il più possibile dalla sua bellezza,altrimenti quale senso mai avrebbe la vita? Finalmente ci riposavamo su di una spiaggia di Golfo Aranci. Non capivo come poteva la maggior parte dei turisti, che sceglieva come meta la Sardegna, soffermarsi solo sulla Costa Smeralda, anche noi ci siamo andati, ma siamo subito fuggiti via da quelle spiagge super affollate, dove si aveva difficoltà anche solo a camminare in rivaal mare. La Costa Smeralda era senza dubbio bellissima, ma altrettanto meraviglioso era tutto quello che veniva dopo. Ripensavo a Stintino e all'Asinara, alla bellezza della Costa Verde, così selvaggia e impreziosita dell'unicità delle Dune di Piscinas. Ripensavo alla zona aspra delle miniere di Ingurtosu, con i suoi paesi fantasma. Ripensavo all'interno incontaminato della Sardegna, tra i nuraghe e le tombe dei giganti, all'odore dell'elicriso, alla maestosità del Gennargentu, e alle querce da sughero piegate dal Maestrale, un vento così presente in tutta la terra di Sardegna. Ripensavo agli occhi dei sardi, che più ci inoltravamo nell’entroterra e più divenivano autentici, ospitali. Questi pochi giorni mi avevano dato tanto, spero presto di tornare su quest’isola antica.

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