venerdì 7 settembre 2012

L'Isola di Asinara

Il  mattino si svegliava lasciando il mare ancora assopito nella sua calma piatta. Nel porto di Stintino le voci dei pescatori erano ovattate, tanto da confonderle con i versi dei gabbiani inlontananza. L’isola di Asinara ci attendeva, mentre la barca a vela scivolava su di un mare denso, liscio come l’olio. Le berte di mare volavano basse sfruttando la resistenza della superficie d’acqua,ogni colpo d’ali le portava lontano, mentre il mare, di sotto, si animava di un infinito inconscio fatto di mistero ed oblio. Ci avvicinavamo all’isola e vedevamo mano a mano il piccolo paesecrescere di dimensione. Ogni casa era abbandonata, si intravedevano le poste, gli uffici del porto, tutto viveva in uno stato di assenza. Al porto, un gatto di mare mangiava il suo pesceoffertogli da un pescatore, lo faceva lentamente, quasi a voler mantenere la calma dell’isola, tutto pareva scorrere più piano. Camminavamo a terra scoprendo la vecchia scuola e la piccolapiazza, le case dei carcerieri, la chiesa e il piccolo alimentari. Tutto era abbandonato, solo Mereu, un ex carceriere, era rimasto a vivere sull’isola, dopo una lunga battaglia per non lasciare la suacasa. Il vento passava tra quei vicoli vestiti di bianco, mentre il caldo dei primi di settembre esaltava l’odore delle piante di fico. Visitavamo i vecchi carceri, dove all’interno i tralci di vitecrescevano quasi oltre il filo spinato. Una ragazza che ci faceva da guida diceva “nel carcere di Asinara i veri carcerati erano i carcerieri, costretti a vivere sull’isola e a fare lunghi turni disorveglianza, controllando a vista il detenuto attraverso un piccolo spioncino”. Le porte di ferro e le grate infisse alle finestre si tingevano di un blu intenso, quasi a voler imitare il cielo,mentre l’elicriso con il suo profumo distingueva quella terra di Sardegna. Camminavamo lungo un sentiero a mezza costa in direzione di Cala Sabina, la bellezza di Asinara era assolutamenteindiscussa, con le sue spiagge e le sue rocce, il suo mare e la sua identità. Ci facevamo il bagno nella spiaggia dove un tempo venivano portati i detenuti, tantissimi pesci ci nuotavano intorno,si capiva bene che avevano effettivamente conosciuto pochi uomini. La barca a vela ci attendeva nella vicina Cala dei Turchi, dove l’acqua era più alta, la raggiungevamo a nuoto, pronti pertornare a casa. Per dormire consiglio il Bed and Breakfast Mr. Caruba, a Stintino (www.mrcaruba.com), Via Dei Ginepri n. 6 - Lottizzazione Italo Belga, 07040 Stintino (SS), Tel. +39 079 523331 - Cellulari: +39 360 509916 - +39 388 6549346,  mail: info@mrcaruba.com

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