domenica 20 ottobre 2024

Le pitture rupestri di Grotti e il Castello delle Grotte lungo il sentiero per la Madonna dei Balzi

Nel 2004 erano state condotte delle interessanti ricerche sulle pitture rupestri del riparo sotto roccia di Grotti, lungo la Valle del FiumeSalto, dall’archeologo Tommaso Mattioli in collaborazione con la Cattedra di Protostoria europea dell’Università degli Studi diPerugia. Tali studi ponevano l’attenzione su queste straordinarie testimonianze: ben sedici pitture di colore nero, probabilmenteincise con un pezzo di legno in parte carbonizzato, definivano con uno stile schematico figure antropomorfe, geometriche e filiformidi piccole dimensioni, risalenti all’età pre-protostorica (qui l’articolo completo). La localizzazione del sito, nonostante le indicazioni,non era semplice, e questo fortunatamente ne garantiva la salvaguardia. Anche il riuscire ad individuarle da vicino non era immediato, aspettoche faceva accrescere ulteriormente l’entusiasmo per la loro lettura. Da quel riparo roccioso, esposto in maniera così privilegiatae assolata, compivamo un salto temporale che ci riportava in dietro nel tempo all’Eneolitico e all’Età del Ferro, l’emozione perquesta consapevolezza era unica. Riprendevamo il sentiero per il Santuario della Madonna dei Balzi ammirando anchealtre interessantissime testimonianze. Un antico insediamento del XIII secolo, definito Castello delle Grotte – per i locali noto con iltermine Grotte sfasciate – si incastonava ai vuoti rocciosi dei balzi della montagna, conformandosi in maniera davvero singolare,con i vari riadattamenti avvenuti nel corso dei secoli. Il valore della pietra lavorata addossata alla roccia, la consapevolezza dellastoria e la bellezza suggestiva dell’ambiente rendevano quel percorso segnato sul filo delle falesie davvero unico.

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