domenica 27 ottobre 2024

Tra i patriarchi dell'Anatella

Ci inoltravamo in un fittissimo bosco di faggi, sotto i balzi rocciosi dell’Anatella del Sirente. La suggestione dell’ambiente, resoaccogliente e intimo dalla luce calda filtrata dai colori dell’autunno, ci donava la quiete. Seguivamo un comodo sentiero inoltratonel silenzio, tra patriarchi secolari, antichi alberi che si innalzavano come monumenti, templi vegetali che accoglievano tra le lorochiome i nidi, estendevano i loro rami al cielo e si ramificavano profondamente nella terra. Al loro cospetto la visione dell’ordinedella natura assumeva la nobile semplicità dell’equilibrio, tra muschi verdi, tappeti di foglie brunite e giochi di ombre, pentagrammisu cui le note di sottofondo davano voce alla melodia del verbo degli uccelli. Scorgevamo tra gli alberi il cratere del Sirente, oltre lavisuale del bosco la grande piana carsica sottostante si apriva come un respiro, accogliente e distesa dove i pascoli giacevano pacati.Sulla via del ritorno incontravamo la Fonte dell’Anatella, un abbeveratoio dalla struttura essenziale e importante che sorgevaisolata sull’omonima valle, altro importante punto di riferimento per il transito dei pascoli.

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