sabato 13 luglio 2013

Traversata da Pizzo Cefalone a Pizzo Camarda

Il versante Occidentale del Gran Sasso si lasciava lambire dalla luce del mattino, l’erba in quota ancora non si seccava sotto leintenzioni dell’estate, ma appariva ancora viva e brillante, degna della stagione precedente. Seguivamo i sentieri marcati di PizzoCefalone godendo soltanto della presenza dei camosci appenninici, che, nonostante distanti da noi, ci concedevano ilprivilegio di essere osservati. I versanti a Nord trattenevano ancora diverse lingue di neve, scivolavano dentro Campo Pericolie il Venacquaro, impreziosendo i ghiaioni della loro candida apparenza. Non toccavamo nessuna croce portando rispetto allamontagna, l’aria tendeva a caricarsi sotto le instabilità svaporando la parte sommitale in tratti di nuvole.  Di seguito allaCima del Papa si apriva il lungo cammino delle Malecoste, altri camosci e miliardi di fioriture raffinavano quella visione caldoumida ricca di profumi. Scendevamo poco oltre Pizzo Camarda, i piccoli laghetti in quota vivevano lo stazzo delle bestie: cavalli emucche appagavano con quiete le loro ore, in uno degli angoli più belli del Gran Sasso.

6 commenti:

  1. Come sempre tutto molto bello :-)
    Cieli sereni e buona montagna.
    Ciao

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  2. Bellissimo!! Complimenti anche della tua descrizione che come sempre ti fa sentire partecipe dell'escursione.

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    1. questa cosa che hai scritto mi fa molto piacere! grazie sei sempre molto gentile

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  3. Beh, sono d'accordo con Giuliano. Le tue belle foto, accompagnate dalla descrizione dettagliata e le mappe, davvero ci trasportano a viaggiare con te. Complimenti. Abbraccio, Sara!

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