domenica 26 giugno 2011

La Cima del Papa dalla Villetta

Il Gran Sasso saliva con la sua mole maestosa, si addolciva con le varie tracce del sentiero: con curve marcate e regolari si disegnava da solo in morbidi sinusoidali. I caldi raggi del sole siesaltavano del riverbero della pietra, la Natura viveva equilibri statici e sensibili, che accompagnati dal calore indicavano una particolare metafisica. Pareva come se la nostalgia avesse unatemperatura, ma forse queste sono solo associazioni mentali. Tornavano i ricordi e tornavano le Malecoste, che, così belle e affilate sul percorso di cresta, conducevano alla Cima del Papa.L’ingresso dell’estate bruciava d’oro l’erba e la terra, la alleggeriva nella materia e la sublimava come non mai, finalmente potevo di nuovo ammirare i ghiaioni e gli sfasciumi che comevestiti fasciavano i fianchi delle montagne. Respiravo quanto più mi potesse appartenere, finalmente. Quel balcone girava intorno prospettive familiari, l’amavo come sempre, ma forse adessoancora di più perché l’avevo riconosciuto, perché mi aveva aspettato.

4 commenti:

  1. "......Pareva come se la nostalgia avesse una temperatura, ma forse queste sono solo associazioni mentali. Tornavano i ricordi e tornavano le Malecoste, che, così belle e...." Vedo con estremo e sommo piacere che "l'allieva" (!!!)sta superando "il maestro" (??!). SE già la nostalgia (dolore del ritorno) aleggia nel tuo giovane animo, cosa sarà tra 50 anni, quando ti troverai al mio posto e tutto ciò che hai fatto e vissuto avrai perduto per sempre? Cosa sarà quando arriverà il momento in cui vedrai le pareti e le cime che saranno diventate talmente alte e difficili da diventare irraggiungibili? Cosa sarà quando solo i ricordi saranno talmente potenti da invadere completamente la tua mente? Quando ogni montagna d'abruzzo, ogni parete delle alpi e dell'africa hanno una storia in cui tu ci sei sempre presente e che ora da storia è diventata irrimediabilmente SOGNO? Cosa sarà quando come me che...
    "....In automobile io risalgo la valle e vi guardo, la mia giovinezza è lassù.
    E non è rimasto più niente.
    Mi illudevo di lasciare per sempre qualcosa di me su quelle rocce così buone, solide e oneste, con preziosi piccoli intelligenti appigli al punto giusto, di scriverci qualcosa di me per sempre, e invece io passo di sotto in automobile e vi guardo e non tornerò, mai più tornerò sulle vostre pareti anche se al principio di ogni estate faccio proponimenti ridicoli di riscossa.
    Di me lassù non è rimasto niente.
    Mica che io sia stanco, o malato, o vecchio, figurarsi!
    Sempre in gamba come allora, occorre dirlo?
    Anche se sono passati settecento anni.
    Siete voi, Pale, che non siete più le stesse.
    Da qualche anno siete cambiate. Perchè?
    Perchè siete diventate così grandi e alte di statura, che adesso non si arriva mai?
    Perchè siete diventate così ripide, proprio un'assurdità?
    E quando ci si avvicina all'attacco oggi viene meno il fiato?
    Chi può avere seriamente il desiderio di salirvi se non un pazzo?
    Perchè siete diventate così fragili, perfino il Campanile Pradidali che una volta era tutto di cristallo?
    Perfino la Torre di Valgrande che una volta era tutta di ferro?
    Perfino la "est" del Sass Maor che ai tempi antichi delle illusioni fantasticavo stupidamente di scalare?
    Perchè vi siete fatte così marce che appena a toccarvi crollate giù con orrendi schianti e frane di pietre, e viene la paura?
    Basta!
    Non siete più quelle di una volta, non mi incantate più,... addio, addio…."
    Questa è NOSTALGIA.........

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  2. Non posso sapere quello che proverò tra 50 anni, tutto è sempre talmente e continuamente in evoluzione che proprio non posso sapere quali saranno i miei sentimenti. Non credo però che la nostalgia abbia un’età, non credo che un passato sia più o meno valido di un altro in base agli anni, perché fa parte della nostra storia e come tale si veste di emozioni più o meno intense e personali. Magari vengono più acciacchi fisici, ma nella testa credo che sia diverso. Forse aumenta la consapevolezza, forse è proprio questo il guaio. I ricordi sono come delle bolle del tempo, ma non bisogna trattenerle più di tanto. Il passato e il futuro sono una invenzione umana per catalogare il nostro vissuto e darci la possibilità di fare progetti, in fondo non esistono “realmente”: noi viviamo un perenne presente e come tale dovremo soffermarci solo su quello. Ci sono sempre troppe cose da scoprire e da vedere, in fondo è proprio vero che non basta una vita.. e allora soffermiamoci su quelle, perché ci aspettano.

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  3. ho conosciuto per caso questo blog perchè cercavo informazioni sul monte di pettino e devo dire mi piace molto il tuo modo poetico di vivere la montagna e le foto che pubblichi, ho scalato gran parte delle cime del gran sasso (camicia, prena , brancastello, cima del papa,tremoggia, corno grande , corno piccolo...) oggi ho fatto anche buona parte del centenario ma mi mancano delle belle vette come san franco e pizzo camarda che dalle tue foto si evince sono ugualmente belle e suggestive. continua a pubblicare articoli e a mettere foto che ti seguo sempre
    michele - preturo

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