L’eremo di San Michele a Foce si arroccava sul ciglio della montagna da cui prendeva il nome, ed era raggiungibile attraverso un ripido sentiero
vista più
bello, che era proprio quello dall’eremo. I punti più esposti erano protetti, e
proprio di protezione era il sentimento che percepivo
da quel luogo, dove mura
modeste si alzavano a delimitare piccole aree sacre accostate alla roccia. Una campanella
in bronzo lambiva dei
rintocchi resi come segno di rispetto, mentre sull’altare
affrescato note di fedeli facevano richieste di protezione e porgevano
preghiere. Le
Mainarde Molisane, così selvagge e libere, custodivano nel loro cuore
questo ambiente suggestivo, che per secoli aveva fornito ai pastori un
punto di
preghiera e di riposo durante la ciclicità della transumanza.

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