domenica 25 ottobre 2020

Castello Mancino di Pescasseroli e Monte Forcella

Secondo la Schedatura analitica delle opere fortificate abruzzesi a cura di Giuseppe Chiarizia in “Abruzzo dei Castelli”, il CastelloMancino risultava essere un rudere di proprietà incerta con primo impianto risalente al XI secolo e il cui aspetto, prevalentemente dovutoalle trasformazioni, attribuito al XVI secolo. Probabili leggende facevano risalire la sua fondazione per opera delle popolazioni peligne,distaccatesi dal ceppo originario con una Primavera Sacra. Quei vecchi ruderi, così presenti e sovrastanti i Colli dell’Oro, si avvalevano dellavisuale dominante non soltanto sulle valli attraversate dal Fiume Sangro, ma anche a controllo dei passaggi tra le altre montagneintorno, culmini di bellezza. Sotto di noi l’abitato di Pescasseroli mostrava i suoi tetti raccolti, stretti come una visione intima, mentreuna pioggia leggera ci accompagnava lungo il nostro cammino. In prossimità di Monte Forcella una piccola nicchia ricavata nella rocciacustodiva una sconosciuta area sacra con all’interno una Madonnina bianca omaggiata dalle candele e da alcuni ex voto dei fedeli. La naturastessa dei boschi era essa stessa un’area divina entro cui inoltrarsi, perdersi e ritrovarsi, tra le vibrazioni del rosso d’autunno, che con ilsuo spettro visibile scaldava di suggestione la luce filtrata tra i rami.

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