domenica 13 ottobre 2019

Monte San Nicola e Monte Briccialone dalla Madonna del Carmine di Gagliano Aterno

Da Gagliano Aterno partiva una lunga strada che saliva verso il versante sud-orientale del Sirente, alle cui pendici vi era la Piana diBaullo, antico e importante luogo dedito al pascolo e alle coltivazioni d’altura. Oltre vi era la Piana del Fucino, velata dalla nebbia, chelasciava scorgere a malapena la suddivisione geometrica dei suoi campi coltivati. Il Libeccio ci donava visioni di prospettive aeree chealleggerivano le montagne lontane, mentre da vicino i boschi rosseggianti trovavano assonanza con il calore del sole. La quiete era suogni pendio, che dalla cima della montagna scivolava nelle valli sottostanti, tra bellezza e suggestioni di memorie lontane, come illeggendario Vallone dell’Inferno, generato dallo scaccio del Diavolo ad opera della Madonna del Carmine. Le leggende di Gagliano Aternonarravano di un viandante a cavallo, forse San Martino, che lungo la via per la piana di Baullo trovò un bambino abbandonato e indifeso chevolle salvare, ma che appena lo prese in braccio si accorse che era molto pesante: era il demonio in persona sotto mentite spoglie. Insoccorso al cavaliere giunse la Madonna del Carmine: il demonio venne scaraventato a terra dove si generò una profonda voragine in cuisprofondò, che prese per l’appunto il nome di Vallone dell’Inferno. Gli abitanti di Gagliano Aterno vollero edificare nel luogo dell’apparizione,sul ciglio del precipizio, una piccola edicola affrescata con l’apparizione della Vergine, a protezione del luogo e dei viandanti, chenella memoria collettiva erano soliti gettarvi un sasso ad ogni passaggio per scongiurare il male. L’edicola originaria con l’affresco della Verginevenne distrutta per favorire l’allargamento della strada, ne venne edificata un’altra più a valle per mantenere la tradizione, ma unimportante tesoro era andato perduto per sempre.


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