domenica 11 marzo 2018

Anello di Monte Circolo, nella terra delle beatitudini tra antichi Volcani, templi e monasteri

Dalla chiesa di Santa Maria ad Cryptas (ancora chiusa per i restauri) salivamo un sentiero in direzione del Monastero di Sant’Angelo d’Ocre,quel luogo di beatitudini manteneva intatta la quiete che lo distingueva da secoli, congiunta alla ricchezza della sua storia e alla bellezza del suopaesaggio. Il complesso di Sant’Angelo ci appariva da lì come uno stralcio di Meteore greche, ma ferme nella roccia strapiombante, piùaspra e sconnessa, circondata dalla vegetazione. Ammiravamo dall’alto il suo bellissimo chiostro ricolmo d’assenza, da anni non vi era piùnessuno, vi era a malapena un piccolo altare posto all’esterno del porticato ad accogliere le preghiere dei fedeli.
Il fenomeno della degradazione delle rocce carbonatiche nei millenni aveva generato veri e propri crateri di enormi proporzioni, persecoli erroneamente ravvisati come antichi volcani estinti, erano invece doline magnifiche, tra cui la straordinaria Fossa Raganesca, chesprofondava sotto i nostri occhi e si apriva con un diametro di circa cinquecento metri. Il cielo si apriva e chiudeva alternando pioggia esereno, e donando al bosco un fascino unico. Il Castello d’Ocre, posto sulla sommità di Monte Circolo, era avvolto da tutta quella vegetazione,i suoi ruderi pericolanti gravati dal peso dei terremoti non permettevano accessi. Da lì ammiravamo Fossa e l’Eremo del Beatohttps://naturagrezza.blogspot.it/2014/04/leremo-del-beato-placido-monte-circolo.htmlPlacido da Roio, si apriva la Media Valle dell’Aterno, ritmata dai lotti cromatici dei campi coltivati, e sovrastata dalla visione lontanadella mole maestosa del Gran Sasso d’Italia. Seguivamo antichi sentieri alla volta del Tempio di Giove, sopra l’abitato di Casentino, dove remotiblocchi megalitici designavano la grandiosità di un sacro Podio dedicato al dio. Quella zona così ricolma d’acqua ramificava al suointerno antichi acquedotti, entravamo per curiosità in uno dei suoi accessi fattibili trovando le testimonianze di chi prima di noi c’era statoe vi aveva inciso il suo nome. 

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