Il Castello di
Arischia sorgeva su uno dei modesti colli tra il Monte San Franco e Monte Stabiata.
Seguivamo la via naturale delFosso del Ferone, che scendendo verso Sud Est
andava a trovare sfogo nell’incanalamento della selvaggia Terra Ardenza. I
vecchiabitanti di Arischia ricordavano questa località coi toponimi di Castellaccio o Castello di Ariscola, conoscenze diffuse dagenerazioni, ormai quasi
del tutto perse. Sul piccolo colle erano ben visibili i perimetri delle antiche
mura, messe in risalto dallapulizia di una campagna di scavi compiuta nel
2003, tuttavia non approfondita, ed erano la parte sommitale di uno strategico puntodi avvistamento. Le pietre legate con malte di calce, le mura a secco e i
terrapieni stimavano un probabile periodo normanno,tutto intorno frammenti di
cocci si disperdevano come banali sassi, confusi ancora di più da una leggera
nebbia che ne attutivamaggiormente i colori. Arischia, fondata dai Saraceni
nel X secolo, celava tra questi modesti rilievi la sua leggendaria ValleSaracena, dove secondo la tradizione
vi sarebbero stati seppelliti quegli arabi che non vollero convertirsi al
cristianesimo.
Per approfondimenti
sulla campagna di scavi eseguita nel 2003 un articolo di Alfonso Forgione (Università
degli Studi dell’Aquila) nel seguente link.
Bellissimo, conosco molte parti di Arischia ma il castello non l'avevo mai sentito.
RispondiEliminaP.S.: Arischia è stata fondata dai Longobardi non dai saraceni. Fu creato poi un quartiere per saraceni "il sarracciano" per un gruppo di pirati saraceni scacciati dalla Puglia e che saccheggiarono anche il monastero di Farfa. Alcuni furono convertiti dai frati, altri vennero seppelliti nella valle saracena. Il simbolo di Arischia è la mezzaluna islamica seguita dalla mano benedettina simbolo di conversione, erroneamente "abbreviato" lasciando solo la mezzaluna.
Grazie!! Riguardo le mie affermazioni cito le fonti:
RispondiEliminaPAESI D’ABRUZZO di GIULIO DE NICOLA […] La fondazione della cittadina di Arischia si dovrebbe – a quanto riferisce lo scrittore Signorini – ad una colonia di donne saracene. Dopo il primo approdo dei corsari di quella gente in Italia, avvenuto nell’anno 879, gli invasori si stabilirono lungo il fiume Garigliano. Ma essi abituati ai saccheggi ed alla vita randagia, non furono in grado di starsene quieti nel territorio strappato ai legittimi possessori, e così si diedero ad ogni sorta di razzia ed a compiere scorrerie per ogni dove. Le genti limitrofe si accordarono allora, li assalirono, e distrussero quei covi di ladroni, uccidendo tutti quei nemici degli italiani e del nome cristiano. Le donne saracene, vistesi ormai rimaste sole ed indifese, si allontanarono da quei luoghi, si inoltrarono verso le nostre montagne, rifugiandosi in questo sito, dove la catena del Gran Sasso comincia ad ergersi, e costituisce quasi un muro naturale alle spalle. Ciò avveniva nell’anno 915. In appresso fu costruito il castello di Arischia, denominato dapprima Ara-Ischia. […] Tratto da PAESI D’ABRUZZO di GIULIO DE NICOLA, 1977, vol. II pp. 37-38.
FUORI PORTA LA MONTAGNA a cura di CARLO TOBIA: 11. Vedi A. Clementi, Arischia, in «FPM», pp. 94-97. Accanto al documentato quadro storico tracciato dal Clementi, si vuole ricordare una tradizione alla quale gli Arischiesi sono molto legati: cioè l’origine saracena del loro paese, tradizione riportata anche, nei loro scritti, da cultori di storia locale come Mariani (1800), Signorini (1868), Bonanni (1883), Equizi (1957) e da Abbate nella sua Guida dell’Abruzzo del 1903. L’antefatto storico: la lotta intrapresa dal sovrano carolingio Ludovico II e poi, con maggiore successo, dall’imperatore di Bisanzio Basilio I, riuscì nell’880 a cacciare da Puglia e Calabria gli Arabi; ma una loro sacca, arroccatasi nel campo trincerato di Traietto alla foce del Garigliano fu annientata solo nel 915 ed i superstiti effettuarono, per molti anni ancora, audaci scorrerie nell’Italia centromeridionale. Ora, secondo la tradizione una colonia di saraceni, per lo più donne, da Garigliano, (risalendo forse le valli del Garigliano, del Liri, la Valle Roveto e gli Altipiani) si dice sia giunta ai piedi del Gran Sasso ed abbia fondato il paese e, abbracciata la fede cristiana, lo abbia chiamato Ara Ischia. Il fatto spiegherebbe la presenza nello stemma di Arischia della mezzaluna con la stella. […] Tratto da FUORI PORTA LA MONTAGNA NOTE ILLUSTRATIVE a cura di CARLO TOBIA, 1998, p. 33.
Buona giornata, Sara