domenica 22 giugno 2014

Anello della Duchessa, per la Valle di Fua, il Male Passo e il Vallone di Teve

Salivamo il ripido Vallone di Fua, immergendoci in una piacevole dimensione d’ombra. Quella forra selvaggia veniva attraversatada un sentiero che accedeva ai prati superiori, dove alcuni rifugi in pietra, nella località delle Caparnie, venivano affidatistagionalmente ai pastori di Santa Anatolia. Era da poco iniziata l’estate, e i prati superiori esponevano al meglio le ultime fioriturerimaste. Il Lago della Duchessa si arricchiva della bellezza degli armenti: mucche e cavalli vi trovavano il ristoro bivaccando sullerive, lasciandosi riflettere assieme al cielo in quello specchio d’acqua. Il rumore dei loro campanacci risuonavanell'aria trovando una piacevole cassa di risonanza in quella depressione. Alcuni ranuncoli in prossimità delle rive erano statisommersi dall’abbondanza delle ultime precipitazioni, la loro bellezza pareva bloccarsi nel tempo, mentre poco distantiscorgevamo un gran numero di tritoni crestati, indisturbati dalla nostra presenza. Procedevamo in direzione del Male Passo, allaricerca di uno dei più bei punti di vista sul Monte Velino, e mano a mano che avanzavamo vedevamo aprirsi sotto di noi anche lamaestosa grandiosità del Vallone di Teve. Quell’enorme canale boscoso pareva sprofondare al cospetto delle montagne che netenevano il registro; sempre con tantissimo piacere distinguevo ancora al suo interno il piccolo bosco di betulle che tanto avevo cercato.

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