giovedì 21 aprile 2011

Il Castello di Rocca Calascio

Il castello di Rocca Calascio è un luogo di grandissima bellezza, le sue forme così lineari si accostano perfettamente a quell’ideale unico e perfetto di castello che spesso ritorna nei sogni e nelle favole, nella fantasia dei bambini e nelle suggestioni dei grandi. Ammirare quelle forme permette didare corpo tangibile alla fantasia, come se la dimensione onirica di colpo diventasse concreta, aprendo il varco della porta dei sogni. Da lassù tutto gira, percorrendo profili sconfinati di montagne, scansioni interminabili di nuvole, e fughe prospettiche dove sono proprio i nostri sogni a correre.Il Gran Sasso, il Sirente, la Majella, da quel punto di vista diventano fratelli, trovando la loro unione sulla linea di orizzonte comune. Un sito molto interessante (www.icastelli.it) fornisce alcune informazioni sul castello di Rocca Calascio che riporto di seguito a citazione: Il fortilizio diRocca Calascio, situato a 1460 metri d'altezza, è tra le fortificazioni più alte d'Italia e domina da tale altura la valle del Tirino e della piana di Navelli. Il suo impianto è di uso esclusivamente militare e si caratterizza per la capacità con laquale riesce a fondersi con l'impervio territorio circostante, dal quale non risulta affatto condizionato; è evidente come la sua sia una posizione assolutamente favorevole dal punto di vista difensivo. La struttura, in pietra bianchissima, ha una pianta quadrata: presenta agli angoli quattro torri cilindricheconsiderevolmente scarpate e un mastio quadrato al centro, il quale costituisce il più interno corpo militare di difesa del castello. Alla rocca si accedeva mediante un ingresso posto sul lato est, a circa 5 metri di altezza, raggiungibile dalla corte esterna sottostante mediante una scala lignea retrattile cheveniva poggiata su due mensole in pietra tuttora visibili al di sotto della soglia di ingresso. Efficacissimo punto di osservazione militare, permetteva di comunicare con gli altri castelli, fino alla costa adriatica, mediante l'ausilio di torce durante la notte e di specchi nelle ore diurne. Ai piedi della rocca sono presenti anchei ruderi dell'antico borgo, al quale essa è collegata con un ponte di legno. Nel 1703 un disastroso terremoto ha danneggiato sia la rocca che il borgo. Restauri conservativi ed integrativi sono stati compiuti tra il 1986 ed il 1989; essi hanno contrastato il degrado strutturale favorendo il recupero architettonico e funzionaledell'intero fabbricato ed in particolare della torre centrale quadrata. Gli interventi di risanamento hanno permesso all'intera area di essere oggi discretamente conservata e visitabile. Rocca Calascio è anche famosa per aver ospitato, in più occasioni, grandi set cinematografici, tra cui i films "LadyHawke" , "Il Viaggio della Sposa", "Padre Pio", "Il Nome della Rosa", "L'orizzonte degli eventi". Per la bellezza di questi luoghi, l'industria cinematografica ha nominato tutta la zona da Rocca Calascio a Santo Stefano di Sessanio, "set per eccellenza". La visita al castello è inserita negli itinerari nel Parco Nazionale delGran Sasso-Laga. (Dott. Andrea Orlando). Sempre sullo stesso sito ho trovato altre informazioni interessanti che trattano nello specifico la sua storia: La prima citazione di Rocca Calascio si ha in un documento del 1380, dove viene descritta come torre di avvistamento isolata, la cui originaria costruzione è dacollocarsi però intorno all'anno 1000. Ad Antonio Piccolomini si deve attribuire, verso il 1480, la realizzazione delle 4 torri attorno all'originario torrione di Rocca Calascio, il muro di cinta attorno al paese e la ricostruzione di gran parte dell'abitato distrutto dal furioso terremoto del 1461. Nelle vicinanze dellaRocca si trova la Chiesa di Santa Maria della Pietà, costruita dai pastori intorno al 1400 per ringraziamento alla Madonna in quanto i soldati dei Piccolomini respinsero, in una sanguinosa battaglia, un gruppo di briganti provenienti dal confinante Stato Pontificio. Punto di osservazione di elevata strategia militare,era in grado di comunicare, mediante l'ausilio di torce durante la notte e di specchi nelle ore diurne con innumerevoli collegamenti ottici disseminati nel territorio, fino ad arrivare ai castelli della costa adriatica. Con la dominazione aragonese fu istituita la "Dogana della mena delle pecore in Puglia" e la pastoriziatransumante divenne la principale fonte di reddito del Regno. Fu quindi un momento di notevole sviluppo per i paesi della Baronia che nel 1470 possedevano oltre 90.000 pecore e fornivano ingenti quantitativi di pregiata "lana carapellese" a citta' come l'Aquila e Firenze. Nel 1579 Costanza Piccolomini, l'ultima dellafamiglia, vendette la Baronia, il Marchesato di Capestrano e le terre di Ofena e Castel del Monte a Francesco Maria De' Medici, Granduca di Toscana per 106.000 ducati. Nel 1743 la zona passò sotto la dominazione Borbonica. Nel 1703 intanto un disastroso terremoto aveva demolito il castello ed il ed il paese di RoccaCalascio: furono ricostuite solo le case nella parte bassa dell'abitato e molti abitanti preferirono trasferirsi nella sottostante Calascio. Una progressiva discesa ha ridotto la popolazione da circa 800 abitanti nel 1600 a zero nel 1957. Calascio, a sua volta, ha iniziato il suo declino a fine '800,subendo gli effetti di una massiccia emigrazione nei primi decenni del '900. Una popolazione di circa 1900 abitanti nel 1860, ammontata nel 1982 a soli 299. Gia' avviato verso il lento disfacimento che caratterizza i paesi spopolati, Calascio ha arrestato ed invertito questa tendenza per mezzo di numerosi interventi di risanamento spesso da parte di cittadini non residenti. Interessato da un complesso progetto di recupero, anche il borgo di Rocca Calascio sta cambiando la sua fisionomia. Un intervento necessario per un insediamento particolarmente suggestivo ed ad un castello che, oltre a suscitare interesse negli studiosi del settore, e' ritenuto il più' elevato della catena appenninica e forse dell'intera penisola. (tratto da www.icastelli.it). Avere la possibilità di esporre all’interno del castello di Rocca Calascio è per me un’esperienza unica, un’emozione molto grande che mi porterà a vivere intensamente quel luogo. Sulla linea dei Monti d’Oro non poteva esserci cornice più bella, e io sono davvero felice di avere questa opportunità.

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