domenica 10 aprile 2011

Castello Pandone di Cerro al Volturno

Di ritorno dalla Meta non potevamo non fermarci a visitare Cerro al Volturno, che con la conformazione del suo castello, così arroccato e suggestivo, aveva catturato già all'andata tutta la nostra attenzione. Lo vedevamo erigersi su tutto quello che lo circondava, così impostato e massiccio, dava sul serio l'idea diuna fortezza inespugnabile. Il castello di Cerro al Volturno, situato in posizione dominante rispetto all’abitato, fu edificato su uno sperone roccioso a forte strapiombo, con un non facile lavoro di adattamento al terreno sottostante e di intaglio della roccia sulla quale si erge. Le prime notizie su Cerro (il cuitoponimo pare derivare dall’omonimo robusto albero allora particolarmente diffuso nella zona) si rinvengono nel Chronicon Volturnense e risalgono alla fine del X secolo, quando i principi longobardi concessero all’abate Goffredo della vicina San Vincenzo di autorizzare l’insediamento di alcuni coloni contadiniper il controllo del territorio dell’alta Valle del Volturno. Probabilmente una prima costruzione difensiva a pianta quadrangolare risale proprio a questo periodo e, verosimilmente, sui suoi resti, alla fine del XV secolo, Camillo Pandone fece costruire un edificio dalle formeanacronisticamente medievali. A Francesco Pandone e al suo successore Federico sono ascrivibili le maggiori trasformazioni della struttura (dal consolidamento della cinta muraria alla costruzione delle torri cilindriche) realizzate, per lo più, in funzione di un suo adeguamento alle nuove esigenze di difesalegate all’avvento delle armi da fuoco. Nel 1606 il castello fu acquistato dai Colonna e la contessa Lucrezia Tumacella, moglie di Filippo Colonna, dispose forse le ultime modifiche, a testimonianza delle quali fu posta la lapide (sovrastata dallo stemma della famiglia Colonna) murata sul prospetto principaledell’edificio, che passò poi nelle mani dei Carafa fino al termine dei vincoli feudali. L’elemento caratterizzante della struttura sono le dimensioni, soprattutto in relazione al suo posizionamento: essa è dotata di tre torri cilindriche, di cui due difese da bastioni e con punta a sperone. Vi si accede a piediattraverso un reticolo di strette viuzze che si sviluppano lungo i fianchi della montagna ed, in particolare, percorrendo una stradina a scale che parte dal borgo di Santa Maria Assunta. Varcando il portale secentesco, unico ingresso sul lato sud, vi è un’ampia corte sulla quale si affaccia la cappella. L’odiernoaspetto del castello è fatto di numerosi interventi che nei secoli lo hanno trasformato da fortezza a residenza nobiliare e, ancora recentemente, è stato interessato da restauri conservativi voluti dalla famiglia Lombardi, attuale proprietaria. (Tratto da un cartello informativo del luogo, posto dal Ministero per i Beni e leAttività Culturali – Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico del Molise – PROGETTO MIRABILIA – PIANO DI COMUNICAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE NAZIONALE).

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