giovedì 24 marzo 2011

Campo Felice e la Miniera di Bauxite

La bauxite dei giacimenti abruzzesi viene detta “da terra rossa”, in quanto deriva dall’alterazione di rocce calcaree più o meno argillose. Il fenomeno che è alla base del carsismo è quello della solubilizzazione del carbonato di calcio (CaCO) ad operadell’acqua contenente anidride carbonica. Il detrito residuale insolubile se è costituito in prevalenza da idrossidi di alluminio prende il nome di bauxite. L’interesse geomorfologico per questi giacimenti nasce dalla considerazione che la formazione deldeposito può essere avvenuta solo in una fase in cui i blocchi di roccia che li contengono dovevano risultare emersi dall’ambiente marino allora presente in questa zona, in modo che le acque meteoriche potessero operare un’erosione di tipocarsico. L’emersione si presume sia avvenuta nel Creataceo medio, quindi il primo carsismo che ha interessato l’area si può far risalire ad alcune decine di milioni di anni fa (Cenomaniano). Gli affioramenti più consistenti di bauxite sono presenti nellazona della Serralunga di Campo Felice a Monte Orsello e nella Valle di Serralunga a Nord Est di Casamaina. (Tratto da I sentieri montani della Provincia dell’Aquila). Le miniere di bauxite di Campo Felice attualmente sono dismesse da molti anni, vivonoil loro abbandono nel contrasto dei rossi riaffiorati dalla terra. Alcune marcano più di altre la presenza dell’uomo, identificandola per lo più in innaturali tagli di roccia, ma nonostante questo sono tutte silenziose e antiche, lontanissime danoi anche solo nella cognizione. Perché oggi le miniere sono di altro tipo: non esiste più (qui) la figura del minatore che senza l’ausilio di macchine estrae la materia dalla terra. Quando mi trovo nei pressi di una miniera penso a come poteva essere la vitain quegli anni, di come poteva scandirsi nei ritmi naturali del giorno e di come – nel bene e nel male – quante meno cose potevano esserci rispetto ad oggi. Venti, trenta, quarant’anni sono tanti se si pensa a come sia vertiginoso lo sviluppotecnologico. La terra rossa scoperta a forza prova a rinterrarsi sfumandosi nei corsi d’acqua, la Natura si sa che si riprende tutto. Quello che ne rimane è una grande nostalgia, un sentimento di passaggio sfumato anch’esso alla ricerca dell’oblio. Come sonotristi i luoghi del non più, quelli dei ricordi e dei pensieri, ormai canti lontanissimi che lasciano percepire solo il loro eco. Possono anche non appartenere, ma sono sempre universali.

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