mercoledì 24 marzo 2021

Il Castello di Rascino

Il Castello di Rascino sorgeva su un poggetto a ridosso dell’omonima piana lasciando alla vista soltanto pochi resti del suo antico fortilizio. Un cartello informativo del luogo, scolorito da sole eintemperie, ne dava alcune informazioni. “Il termine Rascino compare per la prima volta in un documento del 1083 come toponimo di una “posizione di confine” (fines Rasinum) dei tratturi soggetti all’abbaziadi Farfa, ma il castello ed il villaggio sono certamente preesistenti e stabili. Intorno alla metà del XIII secolo quello di Rascino fu uno dei 99 castelli che contribuì al popolamento di L’Aquila e nel 1315compare nei suoi statuti. La fondazione dell’Aquila avviò un processo che per il Castello di Rascino si sarebbe mostrato irreversibile. Ad accelerare il processo contribuirono i due incendi del 1347 ed ilviolento terremoto del 1349. A nulla valse la riduzione della pressione fiscale del 1352, promulgata per incentivare la ricostruzione: nel 1408, distrutto dalle guerre, il castello è ormai consideratoabbandonato. Molti studiosi ritengono che la vera causa dell’abbandono potrebbe essere attribuita all’eccessivo sfruttamento dei magri seminativi. Trovandosi infatti sopra il limite di vegetazione
della vite e del castagno, l’agricoltura era infatti esclusivamente incentrata su cereali e legumi di pieno campo (lenticchie). Tra il 1988 e il 1991 il castello è stato oggetto di una campagna di scavi da partedella Scuola di Studi Archeologici dell’Università Inglese di Leicester.” Quel luogo, popolato secondo i reperti fin dalla preistoria dai rinvenimenti di selci scheggiate, giaceva ora in silenzio e si lasciavaindagare. La vista del suo lago, dalla particolarissima forma stellare, appagava la vista con la sua bellezza, gli avvallamenti che scendevano morbidi su di esso infondevano la sensazione di quiete. Il caloredel sole esaltava quel benessere dell’anima, dove il valore delle cose si svelava a prescindere dal passaggio inesorabile del tempo.

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