domenica 19 agosto 2018

Monte Vettore da Forca di Presta

Sulle vallate dei Sibillini sostava un’aria umida che velava in trasparenza le montagne, rendendole leggere. Alcune nubi lenticolariponevano il cappello sui monti con fare lento, preannunciando un prossimo cambiamento. Alcune mucche si riunivano al pascolo sullaPiana di Castelluccio, meno frequentata a seguito delle sfioriture, ma pur sempre bellissima, così raccolta e protetta dalle sue montagne,custodita nella sua preziosità e vegliata dall’alto dal piccolo paese. I campi arati mostravano attraverso una geometria cromatica disugualicoltivazioni, mentre la piccola Italia rimaneva simbolica ferma sulla montagna. La salita per il Monte Vettore attraversava la grande linea difaglia che come una ferita si apriva al suolo, un lungo squarcio che raccoglieva la nostra attenzione su quanto quella terra aveva subito.Sulla cima la croce di vetta era solitaria, tra rimanenze di nuvole ed echi lontani di tuoni.

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