domenica 5 marzo 2017

La Grotta del Secchio

Pioveva nel bosco, tra i faggi scoscesi del Monte Guardia d’Orlando, dove si nascondeva l’ingresso della meravigliosa Grotta del Secchio.Uno stretto e lungo cunicolo dava accesso a meandri concrezionati, dove piccole sale echeggiavano i riflessi di luce attraverso speleotemi dicalcite. La bellezza era ovunque: i depositi minerari avevano modellato la roccia nei millenni, svelando in una delle prime sale magnifichestalattiti con addossate eccentriche e tubolari trasparenti. Una pioggia fittissima di capelli d’angelo rivestiva l’ingresso del ramo finalesuperiore, considerato fino a qualche anno fa come il più spettacolare della grotta. Nuove scoperte avevano individuato una prosecuzioneattraverso un lungo laminatoio, lo percorrevamo fidandoci delle descrizioni, adattandoci metro dopo metro ad una durevole serie distrettoie. Ma quello che si apriva alla fine del budello ci ripagava poiché di grande bellezza: davanti ai nostri occhi un fiume fossile mostravatutto il suo corso, con la piega delle sue anse bianchissime rivestite da vaschette e concrezioni coralloidi. Seguivamo il corso del fiume e aseguito di un successivo restringimento vi era l’ulteriore meraviglia del lago fossile: un’ampia vasca mostrava col candore il suo massimolivello di tracimazione, vi erano concrezioni ovunque e di ogni tipo, ogni centimetro di quella sala mostrava la meraviglia della creazione divina.

2 commenti:

  1. Ciao. mi puoi dire dove si trova l'ingresso a questa grotta? Se non hai le coordinate, mi indichi il posto più vicino? Grazie.

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    1. Ciao Gabriele, purtroppo non ho le coordinate e la localizzazione è molto difficile perché in mezzo al bosco.

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