lunedì 29 giugno 2015

Un lunedì pomeriggio a Grotta a Male

Scendevamo Grotta a Male nel gioco di chiocciole e triangoli, con la pietra che si animava al nostro passaggio ed una confusaproiezione di ombre. Soltanto poche concrezioni ci regalavano la suggestione dei diamanti, mentre il riflesso più brillante siconcedeva nelle trasparenze azzurre del Laghetto di De Marchi. A luci spente ci perdevamo nel buio profondo della grotta, dove lostillare dell’acqua mi appariva ora come una lontana esplosione di stelle. Quella materia, fatta di notte, aveva l’umore dell’infinito,sentivo la terra come una madre che mi accoglieva in seno al suo grembo.

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