domenica 1 settembre 2013

Sicilia - Erice

Erice guardava a 360° sia il mare che l’entroterra siciliano, così custodita sul rilievo di Monte San Giuliano. La sua storia raccontava testimonianze di antiche civiltà, mischiate non soloall’archeologia ma anche al mito di divinità importanti legate al culto della fecondità e dell’amore. In principio furono gli Elimi ad edificarne un tempio, di seguito vennero i Fenici con la loro Tanit,i Greci con Afrodite, ed i Romani con la Venere Ericina, come se il territorio stesso fosse per eccellenza ispiratore di tutte le derivazioni della bellezza e dell’amore. Sorta nell’VIII secolo a.C.la città di Erice si cingeva di mura megalitiche, portava lo splendore del Castello di Venere del periodo normanno, e il Duomo alleggerito da forme gotiche trecentesche. Una fitta rete divicoli tesseva l’antico paese rivestito di pietra: il medioevo teneva fede alle sue forme rigorose, così belle e remote, suggerendo il sapore della vita di un tempo. Da lassù la vista spaziava siasull’entroterra di Trapani che sulla costa di San Vito lo Capo: vedevamo davanti a noi le Isole Egadi, la nostra prossima destinazione, intervallate dal mare e dalla pacata rifrangenza delle saline.

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