domenica 16 ottobre 2011

Abbazia di Casamari

L’acqua di una delle fontane si fletteva al labile suono di un piccolo getto d’acqua, mentre numerose ninfee ne ricoprivano la superficie, stringendosi tra loro e lasciando intravedere soloalcuni specchi. Da lì si contemplavano i riflessi dell’ippocastano, che dall’alto muoveva dolcemente le sue foglie al vento, mentre, dal profondo della vasca, le silenziose presenze dei pesci rossiapparivano e scomparivano, come pensieri distratti sussurrati dall’inconscio. Quelle architetture maestose si elevavano lì da molti secoli, mantenendo l’umore di un’antichità integra eonnipresente. Il rigore delle forme dentro la chiesa si lasciava modellare dalla luce filtrata in trasparenza: quei vetri di pietra sottile erano una incredibile metafora di spiritualità. Eravamo lìper acquistare la Tintura Imperiale, un liquore antichissimo della metà del Settecento fabbricato dai Monaci Cistercensi di Casamari, e descritto da Gabriele D’Annunzio come una specie di opaleparadisiaca. Qui il sito web dell’Abbazia con tutte le informazioni possibili: http://www.abbaziadicasamari.it/

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