sabato 13 febbraio 2010

Anello da Santo Stefano di Sessanio a Monte Cappellone, alle Condole e S. Maria ai Carboni


Oggi abbiamo fatto un giro ad anello partendo da Santo Stefano di Sessanio. Lasciate le macchine vicino al ristorante, nei pressi della Madonna del Lago (1224 m), ci siamo portati subito in alto salendo su Monte Cappellone (1557 m), la montagna alle spalle della piccola Chiesa. Svalicata la cima in direzione del Gran Sasso attraversiamo la Valle di Traetta, riprendendo poi una strada che porta nella località delle Condole (1397 m). Le Condole sono delle costruzioni agro-pastorali molto antiche dei monaci cistercensi di Santa Maria di Casanova, sicuramente collegate al Monastero di Santa Maria del Monte di Campo Imperatore. E' probabile che risalgono al 1400 circa, ma non vi sono dati certi. Molte informazioni interessanti a riguardo di queste antiche strutture le ho trovate in questo sito. Un'altra cosa che mi ha colpito del percorso è la presenza di diverse grotte, buona parte anch'esse allestite a rifugio pastorale: le pecore – si sa – sono sempre state una grandissima ricchezza di questo territorio! Dopo una breve sosta riprendiamo il nostro percorso in direzione delle Locce, attraversando prima la Valle Orticara e poi la Valle Cannera, avendo come obiettivo la Chiesa di Santa Maria ai Carboni (1244 m). Purtroppo dell'edificio originario ne rimane ben poco, giusto qualche accenno nelle fondamenta, perchè la struttura è stata riadattata alla funzione di ricovero per la pastorizia. Seguitiamo il cammino attraversando tutto il piano delle Locce, verso Barisciano, salendo, poi, in direzione del sentiero dell'ippovia che passa sotto Monte della Selva, riprendendo così la via per Santo Stefano di Sessanio. Per tutto l'anello abbiamo impiegato circa cinque ore. Anche questa volta il merito della guida è tutto di Gaetano Falcone, che con molta disponibilità ci ha accompagnato per questo bellissimo percorso, come la scorsa volta, quando siamo andati a fare l'anello da Castel del Monte a Sella di San Cristoforo, a Fonte del Cane e la Natrella; e a me personalmente ha guidato anche alle primissime escursioni. Grazie Gaetano.
Riporto in citazione le informazioni sulla chiesa di Santa Maria ai Carboni che ho trovato esplicate su di un cartello dell'Ippovia del Gran Sasso. Santa Maria ai Carboni. Piano Le Locce faceva parte dell'organizzazione pastorale dei cistercensi di S.Maria di Casanova (primo impianto cistercense in Abruzzo voluto nel 1191-1195 dai Conti di Loreto Berardo e Maria) che aveva ai margini del pianoro la grancia di Santa Maria ad Carvons o ai Carboni. Le grance erano comunità agrarie cistercensi fondate su una propria organizzazione economico-amministrativa, spesso venivano utilizzate come deposito, magazzino, infermeria o luogo di punizione. Santa Maria ai Carboni, sita nel pianoro delle Locce in una zona ancora oggi denominata “le carvone”, conserva solo la parte inferiore dell'originaria struttura su cui è sorta quella successiva poi degradata a stazzo per il bestiame e rifugio di pastori. Scarse sono le notizie che si hanno di questa chiesa che viene citata per la prima volta nell'atto di donazione del Vescovo di Valva Nicola nel 1232 al monastero di Santa Maria di Casanova. Con la donazione di Santa Maria ai Carboni si rafforzava la presenza dei cistercensi nella zona meridionale del Gran Sasso, così le masserie del monastero avevano maggiori possibilità di pascolo in zone, come le Locce, dove era possibile coltivare anche legumi, cereali e foraggi sempre però con un ruolo subalterno alla pastorizia di primaria importanza anche grazie alla ripresa della transumanza favorita dai cistercensi. I piccoli villaggi agro-pastorali sorti nelle vicinanze di Santa Maria ai Carboni, inseriti in un nuovo e fiorente sistema economico gestito dai monaci, scompaiono in coincidenza con il decadimento dei monasteri cistercensi e con il conseguente abbandono delle loro grance.

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