domenica 11 giugno 2017

L'acquedotto delle Uccole

La via delle Uccole da un lato contava gli sfiatatoi dell’antico acquedotto romano e dall’altro ammirava il vuoto strapiombante delleGole di San Venanzio. Faceva molto caldo, e ne approfittavano i serpenti alla ricerca del sole, disturbati purtroppo dal nostro passaggioobbligato. Un varco aperto da un crollo accedeva comodamente all’interno del condotto, che così fresco e asciutto segnava nettamenteun’altra dimensione. Le pareti segnavano ancora gli antichi livelli di tracimazione, a tratti si impreziosivano di speleotemi, mostrandopersino decorazioni arabesche di radici concrezionate. Percorrevamo tutto il percorribile, diversi crolli avevano ostruito i passaggi deglisfiatatoi mostrando luoghi ancora più integri, dove la terra a poco a poco si rimpossessava di ciò che le era stato tolto. Nei pressi delleuccole la luce del giorno filtrava debolmente dando vita a piantine e muschi, i ragni proteggevano i loro bozzoli sul ciglio delle ragnatele,osservando noi e le altre forme di vita che vivevano di quella penombra.

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