sabato 6 febbraio 2016

Il Castello di Barisciano

Le fioriture dei mandorli ingannavano l’inverno lasciando trasparire una precoce primavera, mentre il caldo alimentava i grappoli di processionaria, che posti sui rami dei pini neavvelenavano l’esistenza. Il Castello di Barisciano lasciava leggere a tratti l’andamento della sue antiche mura a ridosso del crinale, un magnifico punto di vista non solo sulla parte del TratturoMagno all’ingresso della Piana di Navelli, ma anche verso la strada di Campo Imperatore. Una lapide, posta a memoria nel sito, ricordava l’ultimo assedio di Braccio da Montone avvenuto il 23aprile 1424: la storia ci tramandava una valorosa e sanguinosa resistenza che faceva onore agli ultimi abitanti del castello prima della sconfitta e dell’umiliazione delle loro donne, costrettesemi-nude a raggiungere a piedi la città dell’Aquila. I secoli avevano sedimentato terra e macerie appianando e nascondendo le antiche strutture, che ormai ai nostri occhi si aprivanosoltanto come piccole salette ipogee sorrette da volte a botte pericolanti.

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