martedì 22 ottobre 2013

La Forcella Piccola di Monte Antelao

Da Forcella Piccola osservavamo la via per Monte Antelao perdersi nella nebbia. Lì iniziava il percorso per raggiungere il Re delle Dolomiti, dove un oracolo potente era in grado diraccogliere tutte le incertezze dell’essere umano. Occorrevano circa quattro ore di tempo per compiere quel tragitto reso ostile dalla neve e dal ghiaccio, ma anche altrettanto suggestivo dallanebbia che si concentrava e diminuiva a seconda del vento. Avevamo a disposizione solo mezza giornata e l’intenzione di ammirare il Pelmo, così abbiamo scelto il percorso panoramicosopra San Vito di Cadore, per poterlo guardare. Seguivamo ad anello i sentieri per il Rifugio Scotter, il Rifugio San Marco e il Rifugio Galassi, purtroppo tutti chiusi per la fine stagione,toccando come punto più alto la Forcella Piccola a 2120 metri di quota. Quelle montagne affilate si assottigliavano ulteriormente con le velature delle nuvole, tanto da alleggerirsi ancora di più. IlPelmo purtroppo rimaneva coperto dal maltempo, ma in compenso molte altre montagne davano sfoggio della loro bellezza. Sul ripido costone roccioso del Becchi d’Imposponda ungruppo di camosci ci osservava infastidito dalla nostra presenza. C’eravamo soltanto noi e loro, e potevamo ascoltarli fischiare dandosi l’allerta.

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