sabato 12 febbraio 2011

Scialpinismo sul Costone della Cerasa dal Vado di Pezza per Costa Cerasole

I profondi avvallamenti del versante Nord-Est del Velino scolpivano enormi concavità, tutte volte a testimoniare l’autentica presenza dei giganteschi circhi glaciali, alcuniriconosciuti addirittura come i più ampi dell’intero Appennino. Le valli sospese compivano poi il resto del disegno, tracciando di rimando un armonioso saliscendi sui successivi contrafforti.Quell’immenso crinale montuoso appariva come un baluardo insormontabile, uno spartiacque naturale tra la Piana del Fucino e quella delle Rocche. Dal basso dei Piani di Pezza quello che siosservava era percepibile solo con il progressivo spostamento dell’orizzonte: i punti di fuga salivano così come saliva la montagna. Era davvero bello scoprirla in questo modo, passodopo passo, sembrava la confidenza di una nuova amicizia. La neve incantava ogni più remoto angolo, era immacolata di un candore rinnovato in grado di attutire la cupa percezione delcielo, così ritmato di nuvole e malumori terrestri. Non poteva esserci altro luogo per noi oggi, destinati ad essere altrove abbiamo trovato solo all’ultimo questa direzione. La cresta delCostone della Cerasa si orlava di cornicioni di neve, che, modellati dal vento, estendevano la montagna verso il cielo. La percezione era bellissima a trecentosessanta gradi, ovunquegirava compiva effettive indagini sul perché della bellezza. Di tanto in tanto anche il sole ci dava una indicazione: con la sua fuga tra le nuvole evidenziava ulteriori spazi da guardare. I paesaggiinvernali sono davvero belli. Dalla valle sospesa della Genzana salivano nuvole fluide e vaporosissime, compivano giochi di trasparenze inquietanti, ovattando tutto in un’unica percezione,per questo siamo andati via, non indugiando oltre. La neve crostosa modellata dal sole e dal vento si apriva con tantissimi tagli, da vedere era bellissima, ma molto meno da sciare. Per nonparlare poi della discesa nel bosco, dove tantissimissime piante componevano barriere anti-sfondamento. Quanto è impegnativo sciare in mezzo al bosco, anche se dieci piante riesci a schivarle c'è sempre l’undicesima che ti frega.

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