domenica 20 giugno 2010

Castello di Piscignola da Rocca di Corno


Più che l’inizio dell’estate sembra di essere in autunno, con le temperature basse, la pioggia e l’aria pungente. Il tempo è davvero impazzito. Per oggi avevo altri programmi, ma viste le condizioni meteo non me la sono sentita di fare giri lunghi o impegnativi e così ho scelto di fare un percorso a cui pensavo da tempo, che tenevo a mente come un’alternativa da sfruttare proprio in casi come questo. Lasciata la macchina poco dopo il passaggio a livello di Rocca di Corno, ci siamo incamminate lungo la carrareccia che conduce a Rocca di Fondi, e che passa per il Castello di Piscignola, la mia intenzione era quella di arrivare proprio in questa località. Guardando la carta ho visto che come sentiero era indicata una scorciatoia per accorciare la carrareccia, ma non vedendo i segnali abbiamo evitato questo taglio e seguito la strada per intero, anche perché né io né la mia amica eravamo mai state lì. È davvero molto semplice arrivarci, a circa un’ora di cammino il castello, o meglio quello che ne rimane, si eleva a vista d’occhio su di un piccolo promontorio dell’altopiano. Peccato solo per la pioggia, ne abbiamo presa proprio tanta, anche se comunque in quel contesto aveva il suo fascino. A guardare i boschi addossati sulle piccole montagne che abbracciavano la valle, si intravedeva una particolare umidità nebulosa che si elevava quasi come fumo, tutto era avvolto da una caligine bassa che velava le profondità in più passaggi. Del castello ormai ne rimangono giusto i muri a secco, distrutti e discontinui, che ne delineano appena il perimetro. Tutte le volte che vedo un’antica struttura mi viene da immaginare la storia della vita delle persone che sono passate di lì, di quello che hanno vissuto e di come si sono intrecciati i vari destini. A vivere lì ormai ci sono solo un mandorlo e un sambuco. La pioggia non ci ha permesso di esplorare la zona, ce ne siamo andate via subito.

Nessun commento:

Posta un commento