domenica 16 maggio 2010

Monte Camarda da Castelvecchio Calvisio, passando per Valle Pagano


Che tempo infame... pioggia, pioggia e pioggia. Il giro programmato di oggi, però, fortunatamente non ha subito cambiamenti a causa del maltempo. Siamo partiti da Castelvecchio Calvisio accompagnati da Luciano Di Martino, un esperto botanico molto preparato del Parco Nazionale della Majella: con una innata pazienza ha risposto ad ogni nostra minima domanda su piante, fiori, arbusti e tutto quello che poteva essere vagamente verde. Le sapeva tutte!! E' inimmaginabile la miriade di piante che abbiamo incontrato in appena dieci metri di strada! La carrareccia seguita passa proprio sopra il Piano Buto, una vallata su cui sono ancora evidenti i segni di un'antica centuriazione agricola di molti secoli fa, fatta per i soldati tornati dalla guerra. E' una strada prevalentemente pianeggiante, e lì abbiamo incontrato mandorli, pini, ginepri, ornielli, orchidee, viole, meli, ciliegi, garofani, globulari, ellebori e tanti, tanti, tanti altri tipi di piante... (non potrò mai ricordarle tutte...). La meta della nostra escursione era tuttavia Valle Pagano, perchè lì è presente un fiore molto importante e protetto, creduto estinto da anni: l'Adonis Vernalis. In teoria ai nostri occhi sarebbe dovuta apparire una vallata di fiori color oro, purtroppo a causa della pioggia non è stato così: i petali dei fiori già dischiusi hanno risentito molto dell'acqua battente, sgualcendosi un po' e perdendo così la linea di bellezza che tanto li identifica nella specie. (Erano stupendi ugualmente!). Fino a qualche anno fa questa pianta era considerata estinta perchè era scomparsa anche dal Friuli Venezia Giulia (ultimo luogo in cui stentava a mantenere la propria specie). Averla rinvenuta in Abruzzo, dopo averla creduta persa, deve esser stata davvero una grandissima sorpresa per i botanici! Pare che, attualmente, in l'Italia, si trovi solo qui a Valle Pagano! Questa pianta, originaria delle steppe dell'Asia, ha cominciato la sua migrazione ben 18.000 anni fa grazie alle glaciazioni, che, finite, l'hanno imprigionata nelle valli dell'Appennino abruzzese. Per questo è considerata un relitto glaciale. E' una pianta estremamente velenosa in ogni sua parte. Valle Pagano si trova proprio sotto Monte Camarda (1382 m), così già che c'eravamo io e qualcun altro deciadiamo di salire sulla cima, giusto per guardare un po' il panorama dall'alto, prendendo la direzione più ripida, più infrattata però anche più breve. Nonostante non sia alta come montagna, da lì si gode un bellissimo panorama su buona parte della vallata sottostante: disinguevo bene San Pio delle Camere, Castelnuovo, San Demetrio, Barisciano, e molti altri paesi dell'altopiano.

2 commenti:

  1. nel ricercare la via più "infrattata" non ti batte nessuno! la collina sopra Pozza docet.

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  2. stavolta però la via dell'infratto non l'ho scelta io! giuro! :-)

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