L’altopiano delle Murge scivolava sotto la moto, mentre la terra già riarsa bruciava sotto il sole battente. Tutto si componeva in un deserto silenzioso, popolato da numerosi falchi e da appenaqualche nuvola. Di tanto in tanto alcune carcasse di case testimoniavano una remota presenza dell’uomo, ma rimaneva solo il suono di un addio, l’eco dell’abbandono. La ricchezzagiaceva nella materia del ricordo, col deserto ricco di pensieri e polvere gialla. Quelle ombre di memoria correvano accanto al nostro scorrere, sembravano accompagnarci al nostro passaggio,come anime intrappolate in un limbo. La nostra strada continuava a scendere verso Sud.
giovedì 1 settembre 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento