giovedì 28 gennaio 2016

La Stanza della Regina del Castello di Preturo

Il Castello di Preturo si trovava arroccato sul piccolo Colle ad Est della Torretta, la sua struttura, ormai collassata su se stessa, silasciava completamente avvolgere dalla vegetazione selvatica di querce, clematidi, rovi e prugnoli, tanto da far perdere ladefinizione dei suoi perimetri. Cercavamo la Stanza della Regina, e possibili accessi a sale dimenticate, ma tutto finiva in pochi metri,spenti da cedimenti di terra e sassi pericolanti. Sicuramente quella montagna apparente custodiva in sé il suo passato, noi, come tutti, ci limitavamo a passarci sopra. Il nome della Torretta pareva rendere omaggio al suo castello, che così posizionato alcentro della conca amiternina aveva il controllo sia sulla Valle dell’Aterno che su quella del Fiume Raio, e la comunicazionevisiva con le altre postazioni difensive della zona: le torri di avvistamento di San Marco, di Rocca Santo Stefano, di Rocca SanSilvestro, di San Vittorino e la Rocchetta di Pettino. Sulla cima tre croci seguivano il filo di cresta della montagna, da lì si apriva lavia per Monte Calvo, che ammiravamo distanti avvolto nella bellezza delle altre montagne.

lunedì 25 gennaio 2016

Monte Rua e il Castello di Monte Aureo, i ruderi di S.Antonio e il Vallone di S.Angelo

I ruderi di Sant’Antonio si leggevano a malapena alle pendici di Monte Rua, completamente ricoperti dalla vegetazione avevanoperso anche la memoria di quello che un tempo potevano rappresentare. Rimanevano pietre ordinate da qualche lontanafunzione, ormai talmente distante da non cercare più risposte. Il Castellum de Monte Aureo destructum in Praetorio sperdeva nelbosco i resti degli attigui insediamenti, li scoprivamo tra ginepri e prugnoli percorrendo i sentieri dimenticati della Rocca di SanMarco. Il Vallone di Sant’Angelo consolidava il suo canale con muri a secco e vecchi pini, il suo nome forse rendeva omaggio aqualche grotta, troppo difficile da individuare nel fitto della vegetazione. Solo la parte alta della montagna si vestiva di bassiarbusti, lo sguardo ammirava molte montagne e conferiva a Monte Rua il privilegio di un magnifico punto di vista sullaValle dell’Aterno.