Da tempo avevo nella mente l’immagine di montagne di sale, le ipotizzavo come piccole divinità artificiali ammantate di cristalli evivificate dal sole. Sognavo di passarci in mezzo in un silenzio metafisico, inscenando la camera di un sogno: forse davvero leavevo sognate e per questo adesso inconsciamente le cercavo. La strada costeggiava enormi vasche artificiali, dove l’acqua del mareera come uno specchio alla luce del sole, mentre altre vasche, già evaporate, si vestivano di un bianco candido e assoluto, prontopiù ad attirare che a riflettere. Gruppi di gabbiani stazionavano nei ristagni paludosi ricchi di insetti, erano disturbati dal nostropassaggio, mentre un caldo infernale ci divorava la strada che continuava a scendere verso Sud.
giovedì 1 settembre 2011
Le Saline di Margherita di Savoia
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