domenica 23 ottobre 2022

Monte Tranquillo da Pescasseroli, il Santuario e il Bosco della Difesa

Da Pescasseroli salivamo la via per il Monte Tranquillo, tra faggi secolari di grandissima bellezza, le loro dimensioni li rendevano
monumenti vestiti di morbidi muschi, le loro foglie mostravano tutte le manifestazioni cromatiche dal verde al rosso dovute all’ineludibilemomento di passaggio di una clorosi autunnale. Il Santuario di Monte Tranquillo, Santa Maria della Serra, originariamente fondato nel XIIsecolo per volontà di San Berardo vescovo dei Marsi, venne danneggiato più volte dai terremoti e più volte ricostruito, la sua ultimaveste, quella attuale, era del 1956. Custode di una Madonna nera, teneva ancora le sue porte chiuse a causa di interminabili lavori dirifacimento esterno. Un’altra icona di madonna nera era situata in una piccola cappella a bordo via, lungo il sentiero nel bosco. Continuavamoa salire fino alla cima della montagna, l’affaccio panoramico intorno era come una cura per l’anima, tanta bellezza semplicemente trovataosservando la natura, una vera ricchezza a disposizione di tutti ma colta da pochi, soltanto da chi sapeva davvero apprezzarla, propriocome il tempo che scorre. Il sottostante Bosco della Difesa era un’altra delle cinque faggete vetuste del Parco Nazionale d’Abruzzo riconosciutaPatrimonio dell’UNESCO, le forme contorte degli alberi monumentali, dovute all’antica pratica della capitozzatura eseguita in passato daiboscaioli gli avevano conferito con lo scorrere del tempo un’identità unica nel suo genere.


sabato 22 ottobre 2022

Monte Turchio da Passo del Diavolo

Da Passo del Diavolo di Gioia Vecchia una comoda strada per la Valle Cicerana raggiungeva un rifugio gestito che accoglieva i viandanti.Seguivamo il sentiero parzialmente segnato per la cima di Monte Turchio, inoltrandoci nella vibrazione del rosso dei caldi tonid'autunno. Oltre il bosco si scoprivano i panorami sulle altre montagne, su vasti pianori e fitti boschi di faggi, come la Selva Moricento, unadelle cinque faggete vetuste del Parco Nazionale d’Abruzzo, patrimonio dell’Unesco. Un vecchio rudere all’inizio della valle manteneva il suobasamento interrato, a testimonianza di un passato, nemmeno troppo lontano, in cui l’uomo era più presente a vivere in questi ambienti. Lacima ci donava la bellezza dei paesaggi, l’affaccio sulla conca del Fucino velato da delicate trasparenze di nebbie sottili rasserenava l’anima,così come il più marcato contrasto dei colori delle altre montagne intorno, dal rosso brunito dei faggi, al verde dei pini, al dorato dell’erba.