domenica 27 dicembre 2015

Monte Forcone e Monte Marsicano

La cresta del Monte Forcone si affacciava sulla riserva integrale del Ferroio di Scanno, sul fitto di boschi e radure lontane. L’ariafredda si scaldava al sole di dicembre, apparivano le prime fioriture di ellebori verdi, tra i muschi e le foglie seccheincastonate di brina. Salivamo con alle nostre spalle il Monte Amaro di Opi ed in lontananza gli ultimi specchi d’acqua del Lagodi Barrea. Le parti rocciose di tanto in tanto concedevano la presenza distaccata di qualche camoscio e residui di neve nelle
zone d’ombra, mentre l'inverno appariva lontano.
 

domenica 20 dicembre 2015

Tramonto su Monte Cafanello nei pressi di Santo Stefano di Sessanio

Il sole tramontava sui modesti rilievi sopra Santo Stefano di Sessanio, ammiravamo quei piccoli contrafforti inondarsi di unaluce bluastra e fredda, con l'erba rasa di velluto di tanto in tanto animata da qualche arbusto. Il manto della notte iniziava adispiegarsi nelle zone d’ombra, come un mare intorno a piccole isole di luce calda. Monte Cafanello ammirava il massiccio delGran Sasso e le vallate sottostanti, mentre si accendevano le luci dei paesi come piccoli raggruppamenti di stelle. Il sole eratramontato e l’eco dei suoi raggi tingeva pietre rosa, il crepuscolo era il trampolino per l’infinito e noi riscendevamo la montagnasotto il peso della notte. Uscita sezionale del CAI L'Aquila, accompagnatore Mario D'Angelosante.
 

domenica 13 dicembre 2015

Cresta di Monte La Piaggia dalla Forca di Castiglione e la Valle Ruella

L’ombra delle foglie si materializzava nella metamorfosi costruttiva dei cristalli di ghiaccio, ammiravamo la suggestivacreazione della Natura che da vicino scolpiva fiori e stelle. Il freddo stanziava sul fondo delle valli, mentre a mezza costa i pratisi intiepidivano a malapena sotto il sole di dicembre. Alcuni cavalli si concedevano un pascolo lento, il freddo aveva smorzatoi colori che nei versanti a Nord si perdevano nel bianco. Tra l’Amiternino e il Cicolano seguivamo il filo di cresta di Monte LaPiaggia, le casette dei Cobelli erano tutte chiuse nella quiete dei loro recinti, contornate di muschi, ciliegi e rosa canina. La Via diAnnibale si intravedeva a malapena lungo il percorso della Valle Ruella, la Storia, nonostante tutto, lasciava riecheggiare la suamemoria.

lunedì 7 dicembre 2015

Napoli sotterranea

Napoli sotterranea si lasciava scoprire tra cunicoli e cisterne, il tempo si era fermato nelle gallerie del tufo, grandiosa operad’antichi acquedotti greco-romani. Sul fondo dei pozzi, l’argilla si modulava in grandi cretti, trovavamo scatole logorate dallaruggine, e contenitori vuoti di una materia dimenticata. Sotto Piazza Cavuor, i rifugi anti-aerei svelavano il loro passatodimenticato da settant’anni, alcune frasi echeggiavano alla politica di un tempo, ma era nei pozzi che il vuoto temporale sicompiva. Quegli antichi serbatoi si aprivano improvvisamente in un articolato labirinto di strettoie, tutto si dilatava in un grandebuio che le lampade facevano fatica a rischiarare.
 
Attività organizzata dal Gruppo Grotte e Forre Francesco de Marchi (Club Alpino Italiano - Sezione dell'Aquila) sotto la guida dell’Associazione Speleo Archeologica Culturale La Macchina del Tempo e il Museo del Sottosuolo di Napoli.

I Campi Flegrei e la Solfatara

I Campi Flegrei bruciavano animando le grandi caldere di visioni infernali. Nei pressi della Solfatara percepivamo i vuoti delsottosuolo, il fango ribolliva e i vapori sulfurei sfogavano in potenti fumarole. La terra così calda si vestiva di toni gialli, conl’odore di zolfo che si perdeva in un’apparente quiescenza. Camminavamo sull’inerzia di lave solidificate, croste di coperturache nascondevano movimenti di pietra liquida, moti perpetui di energie primordiali.

domenica 6 dicembre 2015

Il Monte Vesuvio

Napoli si coronava dell’orlo di un vulcano, vivo del contrasto di appartenenza e timore. Dalle sue estremità ne ammiravamo ilcratere, una magnifica cava fonda animata da fumi di zolfo. Ogni preoccupazione si dissipava in una quiete apparente, persa nellabellezza infinita del mare. Il Sublime trovava manifestazione della sua essenza nell’estremo limite di forze superiori. La baia diNapoli si colmava di case, palazzi e abitazioni, tutti temevano il Vesuvio ma nessuno aveva intenzione di staccarsi da esso.

venerdì 4 dicembre 2015

Il bosco di Casentino e il Castello di Barili

I resti del Castello di Barili si leggevano a malapena tra la vegetazione incolta, sminuendo la valenza storica che un tempoquell’antico maniero  aveva sulla Media Valle dell’Aterno. Cofondatore della città dell’Aquila rendeva alla vista soltanto iresidui di antiche volte interrate, e il prestigio di un magnifico punto di vista rivolto al Cerro e sulla vallata sottostante. L’abitatodi Casentino ne aveva raccolto il lascito, dopo l’abbandono nel 1508 parte degli abitanti si erano insediati più in basso, protettidal versante Nord della montagna e dal suggestivo balcone roccioso del Muro Murato. Il freddo persisteva nelle zoned’ombra, manifestandosi in cristalli di brina; diversi sentieri ne indagavano il bosco, invecchiato da muschi e licheni, dovepresenze remote di muri e maceri lasciavano echeggiare l’esistenza di antichi insediamenti. Scoprivamo i basamenti di duetempli e lacerti di antiche mura, pietre grandiose intagliate forse da millenni che tenevano per sé il mistero della loro origine.

lunedì 30 novembre 2015

Verso il Panepucci

La neve aveva ricoperto il bosco di silenzio, ammantando alberi e pendii. I tronchi di faggio trovavano risalto in quel candore eapparivano come presenze sospese. Il volo improvviso di una civetta catturava la nostra attenzione. Il bosco riposava sotto una coperta chesapeva già d’inverno.

domenica 29 novembre 2015

La Grotta del Cervo di Pietrasecca

La Grotta del Cervo animava i suoi volumi sotto il movimentodella luce, prendevano corpo meduse e serpenti che nella pietraavevano sospeso la loro dimensione eterna. Il luccichio dellacalcite ci regalava la visione dei diamanti, animali stranissimianimavano i nostri sogni che negli specchi d’acqua venivanoamplificati. Numerose colonne ci mettevano al cospetto dellasacralità di un tempio, la Terra mostrava uno dei suoi santuari piùbelli, e noi lo attraversavamo con rispetto, consapevoli di taleimportanza. Uscita organizzata dal Gruppo Grotte eForre “Francesco de Marchi” Club Alpino Italiano –Sezione dell’Aquila.